Zona euro rischia di entrare in recessione su aumento prezzi - Pmi flash

Reuters

Pubblicato 23.09.2022 10:45

LONDRA (Reuters) - La flessione dell'attività imprenditoriale nella zona euro si è aggravata questo mese e l'economia sta probabilmente entrando in recessione a causa del contenimento delle spese da parte dei consumatori in seguito all'incremento dell'inflazione.

E' quanto emerge da un sondaggio Pmi.

L'industria è stata particolarmente colpita dagli alti costi dell'energia, dopo che l'invasione russa dell'Ucraina ha fatto impennare i prezzi del gas, mentre il settore dei servizi, dominante in Europa, ha sofferto perché i consumatori sono rimasti a casa per risparmiare.

L'indice composito purchasing managers' index (Pmi) di S&P Global, considerato un buon indicatore della salute economica generale della zona euro, è sceso a 48,2 a settembre da 48,9 ad agosto, in linea con le previsioni elaborate da Reuters. Settembre è il terzo mese sotto la soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.

"Una recessione nella zona euro è in agguato, poiché le aziende segnalano un peggioramento delle condizioni di business e un'intensificazione delle pressioni sui prezzi legate all'impennata dei costi energetici", ha detto Chris Williamson, capo economista di S&P Global.

"Sebbene vi siano stati alcuni segnali di miglioramento nelle catene di approvvigionamento, l'attenzione si è chiaramente spostata sull'energia e sull'aumento del costo della vita, che non solo sta colpendo la domanda, ma in alcuni casi sta anche limitando la produzione manifatturiera e l'attività del settore dei servizi".

All'inizio del mese, un sondaggio Reuters ha indicato il 60% di possibilità di una recessione nella zona euro entro un anno. [ECILT/EU]

La domanda complessiva è scesa ai minimi dal novembre 2020, quando il continente ha patito la seconda ondata di contagi da Covid-19. Il Pmi sulle nuove attività è sceso a 46,0 da 46,9.

Il Pmi servizi è sceso a 48,9 da 49,8, secondo mese al di sotto di 50 e dato più basso da febbraio 2021. Il sondaggio Reuters aveva previsto un calo più modesto a 49,0.

Con i prezzi di nuovo in aumento e la domanda in calo, l'ottimismo per i prossimi 12 mesi è diminuito. L'indice delle aspettative delle imprese è sceso a 53,8 da 56,6, minimo da maggio 2020.

Anche la manifattura ha avuto un mese peggiore del previsto. Il Pmi è sceso a 48,5 da 49,6, rispetto al 48,7 previsto dal sondaggio Reuters e al minimo da giugno 2020. L'indice che misura la produzione, che alimenta il Pmi composito, è sceso a 46,2 da 46,5.