Banche Venete, Intesa SP vede chiusura 600 filiali, 3.900 esuberi

Reuters

Pubblicato 26.06.2017 12:39

Banche Venete, Intesa SP vede chiusura 600 filiali, 3.900 esuberi

MILANO (Reuters) - L'operazione di acquisizione di alcuni asset di Pop Vicenza e Veneto Banca da parte di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) prevede la chiusura di circa 600 filiali e l'uscita su base volontaria di 3.900 persone dal gruppo nato dall'operazione.

E' quanto si legge nel comunicato di Intesa Sanpaolo diffuso stamani prima dell'apertura dei mercati relativo all'acquisto degli asset sani delle due banche venete al prezzo simbolico di un euro dopo l'approvazione del decreto che ha avviato la liquidazione ordinate dei due istituti e la creazione di una bad bank bank per gli asset deteriorati.

Il governo spenderà subito oltre 5 miliardi di euro per dare al gruppo guidato da Carlo Messina i mezzi per sostenere il patrimonio e comprare alcune attività e passività delle due banche venete senza effetti sui suoi ratio patrimoniali e la politica di dividendi per una operazione che potrà costare allo Stato fino a 17 miliardi.

Nel comunicato Intesa specifica il perimetro 'segregato' di acquisto che riguarda crediti in bonis non ad alto rischio per 26,1 miliardi, attività finanziarie per 8,9 miliardi, e attività fiscali per 1,9 miliardi.

Intesa rileverà inoltre crediti in bonis ad alto rischio per 4 miliardi ma si riserva il diritto di retrocedere alla bad bank questi asset se, in un orizzonte temporale al 2020, verranno riclassificati come sofferenze o inadempienze probabili.

Sul fronte delle passività vengono rilevati debiti verso clientela per 25,8 miliardi, bond senior per 11,8 miliardi (esclusi dal burden sharing) e raccolta indiretta per 23 miliardi, di cui circa 10,4 miliardi di risparmio gestito.

Intesa acquisirà in tutto 900 sportelli in Italia e 60 all'estero, inclusa la rete di filiali in Romania, con circa 9.960 persone in Italia e 880 all'estero.

Nel decreto il governo coprirà, con un contributo di 3,5 miliardi, l'impatto sui coefficienti patrimonali derivanti dall'acquisizione delle attività in modo tale il Cet 1 phased-in resterà invariato al 12,5% rispetto agli Rwa.

A copertura dei costi di ristrutturazione e gestione degli esuberi, attraverso il Fondo di Solidarietà, l'esborso cash a carico dello Stato è pari a circa 1,285 miliardi.

Nell'ambito del decreto sono previste anche garanzie pubbliche per 1,5 miliardi per la copertura di rischi, obblighi e impegni per fatti antecedenti la cessione o che rigaurdano attvità e passività non trasferite.

"Resta fermo che le banche in liquidazione coatta amministrativa risponderanno dei danni derivanti dal contenzioso pregresso nonché da quello relativo alla disciplina sull'acquisto di azioni proprie e/o sui servizi di investimento", ricorda Intesa che cita le cosiddette 'Offerte Transattive' e 'Incentivi Welfare'.

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Il contratto siglato da Intesa con i commissari liquidatori delle due banche include una clausola risolutoria che prevede la sua inefficacia nel caso di mancata conversione o modifica del decreto legge.

L'operazione di acquisizione delle good bank viene apprezzata dal mercato che premia il titolo Intesa con un rialzo di oltre il 3% che sostiene tutto il settore bancario italiano.