Curva dei tassi USA: se la Fed non rallenta i rialzi nel 2020 ci sarà una recessione

FinanciaLounge

Pubblicato 19.07.2018 13:47

Curva dei tassi USA: se la Fed non rallenta i rialzi nel 2020 ci sarà una recessione

h2 Joachim Fels (PIMCO) non prevede un’inversione duratura poiché la curva dei rendimenti, una volta invertita, diventerà probabilmente un fattore determinante della reazione della Fed. /h2

Da un lato, l’indicatore relativo alla curva dei rendimenti inversa frutto del differenziale tra il tasso Libor a 3 mesi e i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni, un indicatore affidabile per individuare i cicli di recessione negli ultimi 50 anni. Dall’altro il programma di normalizzazione dei tassi della Fed che prevede altri due rialzi per quest’anno. In mezzo un’analisi di Joachim Fels, Managing Director e consulente economico globale di PIMCO, che cerca di analizzare nel dettaglio i pesi sui due piatti della bilancia per capire cosa aspettarsi nei prossimi mesi.

h3 CURVA DEI TASSI: DIFFERENZIALE A 50 PUNTI BASE/h3

Il differenziale al momento è ancora positivo per 50 punti base (cioè la differenza tra Libor e decennali USA è pari allo 0,50%). Tuttavia, a meno che i rendimenti a 10 anni non aumentino (evento secondo Joachim Fels poco probabile), la curva potrebbe invertirsi entro la fine dell’anno se la Fed dovesse rialzare i tassi per altre due volte, come suggerito dal proprio dot plot (il grafico a puntini che tratteggia la proiezione futura dei tassi americani). Secondo l’esperto di PIMCO un’ipotesi ragionevole sembrerebbe essere che, a patto che non intervengano modifiche radicali nello scenario economico, la Fed aumenti i tassi fino a quando il livello dei Fed funds non raggiunga il tasso neutrale, definito come quel livello di tassi che mantiene l’economia in crescita e l’inflazione su un obiettivo di medio periodo.

h2 Curva dei tassi USA e possibile recessione: istruzioni per l’uso /h2

Curva dei tassi USA e possibile recessione: istruzioni per l’uso/h3