Curve per tutti i gusti

FinanciaLounge

Pubblicato 23.07.2018 10:47

Curve per tutti i gusti

h3 Le impennate delle ricerche su Google (NASDAQ:GOOGL) danno il polso delle sensibilità diverse di italiani e americani ai movimenti dei tassi di interesse. La nuova ‘dottrina Powell’. Omaggio a Marchionne./h3

Le curve piatte se non addirittura invertite sono l’ossessione degli americani, quelle generose se non addirittura impennate sono invece l’incubo degli italiani. Parliamo ovviamente delle curve disegnate dai tassi di interesse sui grafici e non di altre, magari più interessanti. Ma anche le curve dei tassi hanno il loro fascino, e i loro misteri. La curva americana disegna la distanza tra il costo del denaro domani e tra trent’anni. Si presume che chi presta denaro a lunghissimo termine chieda qualcosa in più di chi si impegna solo per qualche mese. Un assioma che di questi tempi viene messo in discussione dal mercato del debito in America. Per il Tesoro USA indebitarsi a 2 anni costa il 2,6% e a trent’anni poco più del 2,9%. Un anno fa i due rendimenti erano rispettivamente 1,34% e 2,91%. Se il trend continua tra poco la curva dei tassi diventerebbe invertita, vale a dire che il debito sulle scadenze più brevi costa di più di quello a lungo termine. Un fenomeno che di solito, ma non per forza, annuncia recessione in arrivo. E allora gli americani si precipitano a cercare su Google, come mostra il grafico, ‘inverted yield curve’, curva dei tassi invertita, per capire se e quanto si devono preoccupare.

h3 ANSIA DA SPREAD/h3

Un paio di mesi fa un fenomeno simile era successo in Italia, questa volta non per una curva appiattita ma in rapida crescita, anzi in impennata. Più o meno a metà maggio le ricerche italiche su Google di ‘spread BTP’ sono schizzate, vedi ancora grafico. Anche lo spread, che misura la distanza di rendimento tra il titolo del Tesoro italiano a 10 anni e l’equivalente BUND tedesco, è una curva. Dalle elezioni del 4 marzo la curva era rimasta piatta, poi un mese e mezzo dopo è uscita una bozza di programma giudicata allarmante per la permanenza dell’Italia nell’euro e si è impennata, come le ricerche su Google. Spread che si allarga vuol dire turbolenza in Borsa, soprattutto sui bancari, e magari dolorose misure di austerità in arrivo, come nel 2011-12. E come gli americani, gli italiani vanno su internet per capire se e quanto si devono preoccupare. Per l’Italia, come ha scritto FinanciaLounge nell’ultimo numero di EasyWatch , il giudizio resta sospeso fino a settembre, lo spread è rientrato ma solo in parte. Per l’America invece ne sappiamo qualcosa in più, grazie anche al pochissimo che ha detto qualche giorno fa davanti al Congresso USA il capo della Fed Jay Powell.

h2 BTP, lo spread più rischioso non è quello col Bund tedesco /h2

BTP, lo spread più rischioso non è quello col Bund tedesco/h3