Fusioni e acquisizioni, campanello d’allarme dalle offerte ostili

FinanciaLounge

Pubblicato 28.02.2019 11:01

Fusioni e acquisizioni, campanello d’allarme dalle offerte ostili

h2 Le operazioni di fusioni e acquisizioni ostili sono in forte aumento dal 2018: accadde lo stesso nel triennio 2004-2006, prima della grande crisi finanziaria/h2
Il settore dell’M&A (fusioni ed acquisizioni) resta sotto i riflettori: lunedì 25 febbraio Barrick Gold, compagnia specializzata nell’estrazione di oro, ha lanciato un’offerta ostile da 17,8 miliardi di dollari per acquisire Newmont Mining (NYSE:NEM) con l’obiettivo di creare il più grande produttore di oro a livello globale. Per offerta ostile, è bene ricordarlo, si indica un’operazione nella quale il consiglio di amministrazione della società oggetto della scalata (in questo caso, Newmont Mining) si pronuncia in modo contrario all’offerta stessa. E infatti, Gary Goldberg, CEO di Newmont Mining, si è subito affrettato a sottolineare come l’offerta di Barrick Gold sia soltanto un tentativo disperato e senza possibilità di successo per far naufragare i piani espansionistici di Newmont, che un mese fa aveva presentato un’offerta di acquisto sulla rivale Goldcorp da 10 miliardi di dollari.

OPERAZIONI SEMPRE PIU’ FREQUENTI NEL SETTORE MINING
Le operazioni di M&A nel settore mining sono sempre più frequenti visto che, nel settembre 2018, Barrick Gold era riuscita a perfezionare un accordo per rilevare Randgold Resources (LON:RRS) per il controvalore di 6 miliardi di dollari, dal quale è nato un colosso del settore mining che vanta una capitalizzazione di mercato da 15,7 miliardi di dollari. La cosa interessante è che nella giornata dell’annuncio, mentre il titolo Barrick Gold ha chiuso con un netto rialzo (+3,5%), sia il titolo Newmont Mining (-1%) che Goldcorp (-0,6%) hanno accusato un calo...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge