Italia, Dbrs taglia rating sovrano a BBB(High), trend stabile

Reuters

Pubblicato 13.01.2017 19:29

Aggiornato 13.01.2017 19:40

Italia, Dbrs taglia rating sovrano a BBB(High), trend stabile

MILANO (Reuters) - Dbrs ha tagliato di un notch il rating sovrano dell'Italia a BBB(high) da A(low), a conclusione della review sul merito di credito del Paese avviata lo scorso mese di agosto. Il nuovo trend, ovvero l'outlook, è stabile.

Il downgrade avvicina la valutazione di Dbrs a quelle di Fitch, Moody's e S&P, rispettivamente BBB+, Baa2 e BBB-; negli ultimi mesi del 2016, Fitch e Moody's hanno portato a negativo il loro outlook sul rating italiano, mentre S&P lo ha confermato a stabile.

Il taglio odierno comporta la discesa dell'Italia, nei rapporti con la Bce, dalla categoria di rating AAA/A a quella BBB, con un automatico aumento degli 'haircut' applicati da Francoforte ai titoli di Stato italiani portati in rifinanziamento.

In una nota Dbrs spiega che la decisione riflette una "combinazione di fattori", tra cui l'incertezza sulla capacità politica del Paese di sostenere il percorso delle riforme strutturali e la protratta debolezza del settore bancario, in un periodo di debole crescita economica.

L'agenzia ritiene in particolare che la bocciatura del referendum costituzionale di dicembre sia stata un'occasione persa per garantire maggiore stabilità al governo e che il nuovo esecutivo guidato da Paolo Gentiloni possa avere spazi di manovra limitati per proporre nuove misure a sostengo della crescita.

E resta, secondo l'agenzia, il rischio di elezioni anticipate nel primo semestre dle 2017, specie dopo il pronunciamento della Consulta sulla nuova legge elettorale.

Sul fronte banche Dbrs rileva la diminuzione delle sofferenze a partire dalla fine del 2015, ma aggiunge che "l'incertezza sulla qualità degli asset del sistema bancario continua a influire sia sull'appetito degli investitori per il capitale bancario sia sulla capacità degli istituti di credito di agire come intermediari finanziari a supporto dell'economia attraverso il canale del credito"

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Nel dettaglio, l'haircut applicato sui titoli di Stato italiani sale ore dallo 0,5% al 6% per i Btp a cedola fissa con durata residua entro l'anno, dall'1% al 7% per le scadenze entro 3 anni dall'1,5% al 9% fino a 5 anni, dal 2% al 10% fino a 7 anni, dal 3% all'11,5% fino a 10 anni e dal 5% al 13% oltre i 10 anni. Per gli 'zero coupon' (Bot e Ctz) l'haircut sale da 0,5% a 6,0% per scadenze entro l'anno e da 2,0% a 8,0% per quelle comprese tra uno e tre anni.

In una nota pubblicata ieri lo strategist di Natwest Markets Marco Brancolini calcolava che il downgrade di Dbrs potrebbe causare un aumento del costo "marginale" di detenere Btp fino a 10 punti base per una banca sana (di più per una in difficoltà) e "marginalmente" incrementare la propensione delle banche italiane a ridurre l'esposizione e la duration sui Btp.

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EFFETTI LIMITATI SECONDO BANKITALIA

Tuttavia Bankitalia ha recentemente notato che l'eventuale downgrade da parte di Dbrs avrebbe avuto un "effetto limitato" sulla capacita delle banche italiane di accedere al rifinanziamento in Bce.

Via Nazionale osserva che il 'collateral pool' -- l'insieme degli asset depositati e pronti ad essere utilizzati in rifinanziamento -- è stato recentemente alimentato soprattutto da obbligazioni bancarie garantite e che è ulteriormente aumentata la riserva di titoli potenzialmente negoziabili che si trovano ancora al di fuori del collateral pool.