Non solo Brexit: i sette rischi “capitali” del 2019

FinanciaLounge

Pubblicato 15.02.2019 08:00

Aggiornato 02.08.2019 10:30

h2 La scadenza per la Brexit si avvicina, ma secondo Natixis non è l’unico tema da seguire con attenzione: ecco i sette rischi per i mercati e le probabilità che si concretizzino/h2
Giunti alla metà di febbraio si ha la sensazione che quanto accaduto negli ultimi quattro mesi e mezzo sui mercati finanziari sia il frutto di movimenti estremi dettati da una fase molto avanzata del ciclo. In altre parole, mentre nell’ultimo trimestre del 2018 aveva prevalso l’avversione al rischio per l’amplificazione dei timori diffusi sulla crescita economica e sulle politiche monetarie restrittive, da inizio 2019 si è riaccesa improvvisamente la voglia di rischio tra gli investitori sulla scia dell’apertura della Fed circa una pausa nel proprio percorso di rialzo dei tassi e, forse, anche di riduzione del bilancio. E’ tempo di sapere quali siano i rischi sul tavolo dei mercati finanziari che potrebbero avere impatti negativi per gli investitori nei prossimi mesi dell’anno. A tale proposito, David Lafferty, CFA, Chief Market Strategist di Natixis Investment Managers, ne ha individuati sette, illustrando, per ciascuno di essi, quale probabilità questi rischi abbiano di verificarsi.

RALLENTAMENTO O RECESSIONE
E’ importante ricordare che la durata di questo ciclo è già stata tra le più lunghe della storia americana e che l’economia globale sta chiaramente decelerando. Quindi, alla luce del sell-off (vendita sui mercati finanziari di titoli senza limitazione né di quantità né di prezzo) del quarto trimestre 2018 e del parziale recupero da inizio 2019, il vero punto critico è sapere quale sia il rischio di una recessione. “La netta sensazione è che i rendimenti futuri potrebbero probabilmente resistere a qualsiasi altro dei nostri scenari di rischio, a condizione che non si materializzi una caduta verticale dell’economia” puntualizza David Lafferty. L’esperto, sulla base dei dati attuali, stima al 25% la probabilità di una recessione globale nel 2019, con una percentuale maggiore (35%) per l’Europa e una leggermente inferiore (20%) per gli Stati Uniti. Nel caso della Cina, invece, il punto discriminante è verificare se la crescita 2019 sarà inferiore al 6% del PIL in termini reali e David Lafferty stima che lo possa essere al 30% circa di probabilità...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge . Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Natixis