FinanciaLounge
Pubblicato 15.07.2019 11:34
Se il Golfo si scalda troppo torna il rischio sui mercati
L’IRAN VUOLE CHE LE SANZIONI FACCIANO MALE ANCHE ALL’OCCIDENTE
Fino ad allora gli americani erano tutt’altro che ostili all’Iraq, che si era battuto senza vincere contro l’Iran degli Ayatollah, che nel ’79 avevano sequestrato l’ambasciata Usa di Teheran. Ma a gran parte delle opinioni pubbliche in Europa l’Iran dei pasdaran stava simpatico e Saddam no. Gli americani si adeguarono e gli misero al collo il cartello del cattivo e alla fine lo fecero sloggiare dal Kuwait con le maniere forti. Oggi è l’Iran che potrebbe cadere nell’errore di Saddam e sottovalutare la possibile reazione di americani e alleati. In quasi due anni di presidenza, Trump ha sparato raffiche di cannonate a parole, contro Kim, Maduro, la stessa Teheran, e nemmeno una pallottola vera, neanche di gomma. Però le sanzioni le impone, e fanno male, soprattutto a un paese come l’Iran, precipitato ormai in uno stato pre-venezuelano, con l’inflazione che galoppa e si mangia potere d’acquisto mentre scarseggiano anche i beni di prima necessità. Esportare petrolio è vitale per non affamare la popolazione e magari spingerla alla rivolta contro il regime. E quindi cerca di creare un fronte anti-sanzioni cominciando a rendere complicato il passaggio delle petroliere nello stretto di Hormuz, per far capire ai paesi europei che le sanzioni fanno male anche a loro...
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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge
Scritto da: FinanciaLounge
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