Bce manterrà politica accomodante nonostante alti rischi d'inflazione

Reuters

Pubblicato 03.06.2021 10:14

BANGALORE (Reuters) - La Banca centrale europea non cambierà le dimensioni totali del programma di acquisto di asset in occasione del meeting del 10 giugno, ma più avanti nel corso dell'anno inizierà a ridurre gradualmente gli acquisti pandemici.

È quanto emerge da un sondaggio Reuters, che evidenzia anche rischi al rialzo per l'inflazione.

Nelle ultime settimane, con la ripresa economica in corso e con crescenti pressioni sui prezzi, sono aumentate le richieste per diminuire gli acquisti d'emergenza. Tuttavia, diversi membri Bce sostengono che la decisione di ridurre gli acquisti probabilmente non sarà presa durante il meeting di politica monetaria del 10 giugno.

Circa il 90% degli economisti, 34 su 39, in risposta a una domanda nel sondaggio Reuters, condotto tra il 28 maggio e il 2 giugno, ha affermato che la Bce lascerà invariato il programma di acquisto per l'emergenza pandemica (Pepp) da 1.850 miliardi di euro, in occasione del meeting di questo mese.

"Mentre la ripresa inizia a guadagnare slancio, la Bce continua a camminare in bilico tra il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli e l'inizio della revoca di alcune delle misure di sostegno d'emergenza annunciate durante la pandemia", ha detto Angel Talavera, capo economista per l'Europa di Oxford Economics.

"Dato l'ancora fragile stato dell'economia, riteniamo che la Bce manterrà il livello degli acquisti di asset, in occasione del prossimo meeting di giugno sulla politica monetaria".

In risposta alla domanda su quando la Bce dovrebbe iniziare il tapering del programma di acquisti, un'esigua maggioranza di economisti, vale a dire 20 intervistati su 35, ha risposto che inizierà più avanti quest'anno, con 13 che prevedono l'inizio della riduzione già nel prossimo trimestre.

Le risposte sono in contrasto con i rischi evidenziati da molti membri Bce, in merito a restrizioni premature.

Rispetto alla potenziale modifica della data di scadenza del Pepp da parte della Bce, prevista per marzo 2022, 28 economisti su 39 ritengono che ciò non accadrà.

Inoltre 31 intervistati su 36 hanno affermato che i rischi per il loro outlook sull'inflazione per il prossimo anno tendono maggiormente al rialzo, anziché al ribasso.

Diversi membri della Bce hanno affermato che l'istituto centrale esaminerà le crescenti attese per l'inflazione prima di agire, ritenendole temporanee.

Il sondaggio ha rivelato che l'inflazione complessiva aumenterà drasticamente quest'anno, a una media dell'1,8%.

I prezzi al consumo sono aumentati del 2% a maggio in termini tendenziali, in base a una stima preliminare, superando il target della Bce, indicato leggermente sotto la soglia del 2%, per la prima volta dal 2018.

Su base trimestrale, si prevede un aumento dell'inflazione a all'1,8% nel secondo trimestre del 2021, al 2,1% nel terzo e al 2,4% nel quarto.

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Se le attese per il quarto trimestre si realizzeranno, si tratterà della più alta media trimestrale dal 2012.

Tuttavia l'incremento è probabilmente transitorio, visto che è atteso poi un drastico calo dell'inflazione a una media intorno all'1,4% per ogni trimestre del 2022.

"Il balzo dell'inflazione della zona euro a maggio non sarà la fine dell'andamento al rialzo", ha detto Andrew Kenningham, capo economista per l'Europa di Capital Economics.

"Tuttavia, buona parte dell'aumento è legata a fattori temporanei, tra cui la maggiore inflazione sull'energia, e prevediamo che il prossimo anno il tasso complessivo calerà nuovamente ben al di sotto del target dela Bce", ha aggiunto.