Bollette, alla fine la stangata ci sarà. +30% sull'elettricità

Investing.com

Pubblicato 29.09.2021 09:21

Aggiornato 29.09.2021 09:40

Di Alessandro Albano

Investing.com - La stangata d'autunno alla fine arriverà, nonostante la misura d'urgenza da 3 miliardi di euro approvata la scorsa settimana dal governo che ha scongiurato un aumento superiore al 45% della bolletta dell'elettricità e di oltre il 30% di quella del gas.

Per l'Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), il decreto "ha attutito l'impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese", ma il rincaro nel prossimo trimestre, e in vigore da venerdì, sarà comunque salato: +29,8% per l'elettricità e +14,4% il gas.

Secondo Stefano Besseghini, presidente dell'autorità, "siamo in presenza di un ulteriore incremento del costo delle materie prime, più ampio ed imprevedibile del precedente", ma l'intervento del governo "ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili".

Gli effetti in bolletta

In termini di effetti finali, per l'elettricità nel 2021 la spesa annuale per la famiglia-tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30% rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 145 euro su base annua). La spesa annuale per il gas, invece, sarà di circa 1.130 euro per nucleo familiare, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua).

Nei confronti con il 2020, precisa l'Arera, si deve tener conto "dei prezzi particolarmente bassi riscontrati nel periodo della pandemia. Per l'elettricità, infatti, la spesa annua del 2021 è superiore di circa il 13% rispetto a quella pre-Covid del 2019, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2019".

I motivi degli aumenti

Secondo l'Arera, gli aumenti, a livello internazionale, sono legati al trend "di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche", ed in particolare, ai prezzi europei del gas che "sono cresciuti di oltre l'80% nel terzo trimestre del 2021 rispetto al secondo, con picchi nei mercati all'ingrosso di oltre 70 €/MWh nella seconda metà di settembre (contro i circa 20 €/MWh di inizio anno)".

Nel confronto con il secondo trimestre del 2021, il prezzo medio rilevato nel terzo trimestre è risultato in aumento del 13% circa, con gli aumenti di materie prime e CO2 che "confermano forti ripercussioni sui prezzi finali dei consumatori anche in altri Paesi europei, come la Spagna e la Francia".

 



 

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