Draghi vuole lasciare, Mattarella ha altre idee. Intanto i mercati dicono la loro

Investing.com

Pubblicato 15.07.2022 08:26

Aggiornato 15.07.2022 09:45

Di Alessandro Albano 

Investing.com - Dopo il voto di fiducia di giovedì pomeriggio al Senato, è successo di tutto. Sfiduciato non dai numeri ma dai partiti (vedi Movimento 5 Stelle), il premier Mario Draghi ha deciso di salire direttamente al Colle per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il colloquio tra i due durato più di un'ora. 

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"Non ci sono più le condizioni per andare avanti", ha scritto l'ex BCE nella lettera inviata ai ministri, i quali erano stati convocati per un cdm previsto inizialmente alle 15:30 CEST e poi rimandato. "La fiducia sulla quale si era basato il governo, e la maggioranza, ormai non ci sono più", si legge nella lettera. 

Di tutt'altra idea il presidente della Repubblica. Preoccupato per la tenuta politica in un periodo contrassegnato da incertezza economica e impegni rispettare (vedi PNRR), Mattarella ha rispedito al mittente le dimissioni di Draghi, che ora dovrà dovrà tornare in Parlamento mercoledì per riprendersi la fiducia e tentare di arrivare alle prossime elezioni del 2023.

Tuttavia, lungo la strada ci sono diversi ostacoli. Sebbene i numeri ci siano ampiamente anche senza i voti dei 5 Stelle, non è detto che l'ampia maggioranza regga fino alla prossima primavera vista la campagna elettorale e le richieste che inevitabilmente arriveranno dai singoli partiti.

Inoltre, con Fratelli d'Italia più che pronta alle elezioni, la Lega potrebbe strappare i tentativi di riconciliazione con gli altri partiti per non rompere definitivamente la coalizione di centro-destra già in bilico dopo le elezioni del Presidente della Repubblica di gennaio e le comunali di giugno. 

Intanto, nei minuti seguenti la lettera di dimissioni i mercati hanno fatto capire di che idea sono. Il 10 anni è schizzato fino ad un massimo intraday del 3,6% mentre il FTSE MIB ha chiuso la seduta in calo del 3,44%, mentre oggi il decennale è tornato in area 3,3% con Piazza Affari in rialzo dello 0,9%. 

Molto più tranquilli anche gli spread, i quali attendono le prossime mosse della BCE (in riunione la prossima settimana) e il piano anti-frammentazione. Gli analisti di ING Francesco Pesole e Antoine Bouvet hanno sottolineato in una nota che lo spread - un barometro del rischio di rottura dell'Eurozona - è ora a un livello che "in passato ha spinto in la Banca centrale europea ad intervenire verbalmente".

L'allarme per un possibile terremoto politico è stato avvertito anche a Bruxelles, con il commissario all'Economia ed ex premier Paolo Gentiloni che dopo l'esito del voto al Senato, ha affermato di "seguire l'Italia con preoccupato stupore" viste "la guerra, alta inflazione, rischi energetici, tensioni geopolitiche". 

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Oltre alle scadenze da rispettare su piano di resilienza e sulla legge di bilancio, al centro sorge anche un problema politico. La Francia di Macron si muove senza una chiara maggioranza parlamentare, l'Inghilterra è nell'atto di eleggere un nuovo PM dopo le dimissioni di Boris Johnson, e la Germania da locomotiva d'Europa rischia di diventare l'ultima carrozza del treno. Un'Italia senza Draghi rischia compromettere i piani europei in un momento in cui la Russia di Putin sembra avere la meglio in Ucraina. 

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