E se partisse dall’Italia la rivoluzione bancaria europea?

FinanciaLounge

Pubblicato 11.11.2019 10:34

h2 Dall’uscita di Unicredit (MI:CRDI) da Mediobanca (MI:MDBI) potrebbe partire un processo a catena con punto di caduta Generali (MI:GASI). Tutti vogliono le fusioni in Europa, se non saranno Bce e Eba a guidare potrebbe pensarci il mercato/h2
L’uscita di Unicredit da Mediobanca potrebbe essere la prima scossa di un movimento tellurico che magari finisce per ridisegnare l’intero panorama finanziario italiano e forse anche europeo. L’asse Unicredit-Mediobanca-Generali era l’ultima giuntura della galassia finanziaria del Nord Italia ancora in piedi. Ora i pezzi del domino sono sparsi sul tavolo per una possibile ricomposizione da cui potrebbe partire un risiko bancario europeo. Tutto il continente ha un disperato bisogno di aggregazioni e ristrutturazioni dell’industria finanziaria, che dalle crisi del 2008 e del 2011 ha accumulato un ritardo enorme rispetto ai rivali americani. Almeno a livello di big. Quelli a stelle e strisce dominano il mercato globale dell’investment banking, dal trading all’M&A, mentre le europee sono in ritirata.

GLI AMERICANI HANNO DISBOSCATO ANCHE LE BANCHE PICCOLE E INEFFICIENTI
Non è un problema di dimensione, ma di efficienza. Prima bisogna diventare efficienti e competitivi, poi si può pensare a crescere, anche in dimensione. Ma non è solo un problema di big. Gli americani hanno disboscato le banche piccole e medie mentre in Europa ne restano troppe e troppo inefficienti, con sistemi di governance pesanti e datati, come le cooperative e le landesbank in Germania ma anche le popolari in Italia...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge