Fed, Brainard: "Inflazione troppo alta, priorità portarla al 2%"

Investing.com

Pubblicato 13.01.2022 08:23

Aggiornato 13.01.2022 08:45

Di Alessandro Albano

Investing.com - Per il vice governatore della Federal Reserve Lael Brainard, la priorità della banca centrale statunitense è "riportare l'inflazione al livello del 2%" per proteggere "il percorso fatto verso la piena ripresa economica".

"L'inflazione è troppo alta. La nostra politica monetaria è incentrata sul riportare l'inflazione al 2%, sostenendo al contempo una ripresa che includa tutti", ha affermato l'ex sottosegretario al Tesoro nelle osservazioni preparate per l'audizione alla commissione bancaria del Senato prevista per la giornata odierna.

“Oggi l'economia sta facendo progressi positivi, ma la pandemia continua a porre sfide. La nostra priorità è proteggere quello che ci siamo guadagnati e supportare una piena ripresa", ha aggiunto.

Nel discorso preparato per il Senato, il membro del board Fed porrà l'accento anche sui progressi compiuti dal mercato del lavoro verso la piena occupazione, obiettivo del doppio mandato della banca centrale.

"Stiamo assistendo al più forte rimbalzo della crescita e del calo della disoccupazione di qualsiasi ripresa negli ultimi cinque decenni. Nell'ultimo anno, la disoccupazione è diminuita di 2,8 punti percentuali e la crescita è stimata intorno al 5,5 per cento", dirà l'ex candidata per il ministero del Tesoro in audizione.

L'intervento al Senato arriva un giorno dopo il dato sull'inflazione degli Stati Uniti, rimasta ai massimi dal 1982 a causa dell'aumento dei prezzi energetici, con indice core al livello più alto dal febbraio 1991.

Secondo il Bureau Labor of Statistics, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato ad un tasso annuale del 7,0% nel mese di dicembre (come da attese di mercato), registrando l'accelerazione più veloce dal giugno 1982, rispetto al +6,8% del mese precedente. La componente energetica è aumentata del 29,3%, mentre l'indice alimentare ha registrato un rialzo del 6,3%, con prezzi core al 5,5% (massimi da 31 anni).

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Con un IPC ai livelli dell'era Paul Volcker (lo storico governatore della Fed), secondo i futures CME sui Fed funds, l'intervallo dei fondi federali potrebbe attestarsi tra i 100 e i 125 punti base a fine 2022, target confermati anche nelle nuove previsioni di Goldman Sachs (NYSE:GS) (NYSE:GS) ad inizio di questa settimana, con primo aumento prezzato al 75% di possibilità per il meeting del 16 marzo.

Tuttavia, secondo David Kelly, chief global strategist di JPMorgan, "il primo trimestre dovrebbe vedere il picco dell'inflazione, con prezzi energetici più bassi e un calo dell'inflazione alimentare e automobilistica, consentendo un aumento più lento dei prezzi per il resto dell'anno".

Con un'inflazione in linea con le previsioni di mercato, nella seduta di mercoledì lo S&P 500 e il NASDAQ Composite hanno guadagnato lo 0,2% mentre il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,1%.

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