Germania, svolta sull’unione bancaria: “stallo deve finire”

Investing.com

Pubblicato 06.11.2019 10:49

Investing.com – La Germania apre sul processo di unione bancarie per arrivare ad un meccanismo unico di assicurazione sui depositi.

Ad annunciarlo è stato il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, il quale ha spiegato che si tratta di un processo indispensabile dopo che con la Brexit verrà meno il centro finanziario britannico.

La proposta di un’unione bancaria che protegga i depositi nel corso di crisi bancarie era stata proposta dalla Banca centrale europea, ma si era arenata sulle divisioni degli stati membri, tra cui la stessa Germania.

Il sistema di riassicurazione fungerebbe da supporto ai fondi nazionali, contribuendo a garantire che i governi possano onorare il loro obbligo legale di proteggere depositi fino a 100.000 euro in caso di crollo bancario.

Si tratterebbe di un passo “non irrilevante per la Germania”, ha spiegato Scholz in una intervista al Financial Times, ma “dopo anni di discussioni, lo stallo sul completamento dell’Unione bancaria deve finire”.

La proposta di Scholz abbina la sua offerta di assicurazione sui depositi con severe richieste di riforma per contribuire a mantenere la disciplina nella vigilanza e nella risoluzione delle banche e ridurre al minimo il rischio che la Germania possa essere penalizzata dai costi dei fallimenti bancari in altre parti d'Europa.

Queste condizioni rischiano di essere impopolari in molti altri paesi dell'UE, in particolare in quelli con sistemi bancari più deboli come l'Italia.

Le sue richieste includono la modifica delle norme UE sui capitali per eliminare gli incentivi per le banche ad acquistare grandi quantità di debito sovrano del proprio paese d'origine, ulteriori azioni per ridurre i crediti inesigibili nel sistema bancario dell'UE e l'istituzione di norme comuni europee sul calcolo degli utili imponibili delle società.

Qualora l’integrazione del settore finanziario non fosse completata, a rischio sarebbe il ruolo globale dell’Europa, aggiungeva il ministro.

Scholz ha sottolineato, inoltre, la necessità di un perfezionamento e armonizzazione dei sistemi di risoluzione delle crisi bancarie, oltre ai processi sulla riduzione dei crediti deteriorati, i quali devono passare anche attraverso l’assicurazione comune sui depositi.

Il Ft nota che gli amministratori pubblici tedeschi considerano l'iniziativa di Scholz un 'non-paper', cioè una proposta personale del ministro, avanzata solo per favorire la discussione e che non è stata coordinata con il cancelliere tedesco Angela Merkel, il quale non è certo se appoggerà o meno questo piano.

Sui mercati europei, intanto, i titoli bancari si muovo in verde, con l’indice STOXX Banks EUR Price e l’italiano FTSE Italia All Share Banks che aggiungono l’1% in un contesto generale incerto.

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Corrono i titoli bancari francesi, guidati da SocGen (+3%), seguita da BNP Paribas (PA:BNPP) e Credit Agricole (PA:CAGR) che guadagnano il 2%. Sulla stessa scia Deutsche Bank (DE:DBKGn), Unicredit (MI:CRDI), FinecoBank (MI:FBK), Commerzbank (DE:CBKG), Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) e Banco Bpm (MI:BAMI).

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