Il gioco si allarga: la variante Delta conquisterà l’Europa?

Investing.com

Pubblicato 29.06.2021 17:05

Di Geoffrey Smith

Investing.com - Come qualunque difensore in una squadra di calcio sa bene, le penalità per un fallo sono molto più pesanti se si rovina una posizione particolarmente promettente per l’altra squadra.

I possessori di titoli azionari legati a viaggi e divertimento, in particolare, si devono sentire come se gli fosse stata negata una chiara opportunità di fare goal nelle ultime settimane, da parte della variante Delta del virus Covid-19. Se solo ci fosse un arbitro per il quale potessero rotolarsi sull’erba, esagerando il dolore che provano …

Sembrava andare tutto bene fino ad un mese fa, quando l’insidiosa variante Delta (identificata per la prima volta in India) ha cominciato ad essere la variante dominante del virus nel Regno Unito. Più trasmissibile di oltre il 40% rispetto alle varianti precedenti, la Delta ha fatto schizzare il numero di casi nel Regno Unito, dai soli 2.000 al giorno di fine maggio ad oltre 22.000 al giorno la scorsa settimana. Il governo di conseguenza ha rinviato di un mese la piena riapertura delle strutture ricettive e di divertimento, ma spera ancora di cancellare le restanti restrizioni il 19 luglio.

Gli sviluppi nel Regno Unito hanno fatto suonare campanelli d’allarme in un continente che si stava preparando ad accogliere milioni di turisti britannici in estate. Solo la scorsa settimana, Portogallo, Spagna e Germania hanno emesso nuove restrizioni sugli arrivi dal Regno Unito, abbastanza pesanti da convincere tantissime persone a non viaggiare. Inoltre, raffiche di notizie negative sulla variante probabilmente faranno cambiare idea anche ad altri nel continente sul viaggiare in posti dove potrebbero ritrovarsi a contatto con i britannici.

Di conseguenza, gli “scambi di riapertura” in Europa sono peggiorati sempre di più: International Airlines Group (LON:ICAG), proprietaria di British Airways, Iberia e Vueling, segna un crollo del 15% sullo scorso mese, mentre TUI (DE:TUIGn), il maggiore tour operator del continente, registra un tonfo simile. Il titolo di Tui è crollato del 4,8% nella sola giornata di martedì, dopo che la società è stata costretta ad aumentare la quantità di una recente emissione di obbligazioni convertibili di 190 milioni di euro (226 milioni di dollari), l’ultima di una serie di aumenti di capitale di emergenza dall’inizio della pandemia.

In Spagna Melia Hotels (MC:MEL) ha segnato un tonfo di oltre il 10% questa settimana, dopo che Madrid ha inasprito le norme sugli inglesi in arrivo, mentre Dufry (SIX:DUFN), proprietario elvetico di negozi duty-free, è crollato di quasi il 12%.

E tuttavia le cose potrebbero essere ben peggiori per il settore. La Cancelliera tedesca Angela Merkel la scorsa settimana durante un summit UE ha insistito per un inasprimento generalizzato in tutta l’UE delle restrizioni sugli arrivi dal Regno Unito. A questa mossa si sono opposti, con successo, i paesi dell’Europa meridionale, che sono a) più esposti alle entrate turistiche, e b) fondamentalmente diffidenti nei confronti di una scalata al potere dei tedeschi.

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Ci sono delle giustificazioni per un approccio più indulgente e tollerante: quasi tutti gli over 50 nel Regno Unito sono completamente vaccinati, il che riduce enormemente il rischio di trasmissione della malattia. Anche il tasso di vaccinazione tra i giovani è aumentato, essendo diventato chiaro che si tratta di un requisito indispensabile per le tanto agognate vacanze estive. E questo è particolarmente importante, considerato il grosso ruolo giocato dagli affollati club di Ibiza e Maiorca nel riaccendere i contagi in tutta Europa l’estate scorsa.

Ma ci sono anche dei motivi per cui il continente dovrebbe avere paura. Il Regno Unito è riuscito ad evitare un incremento parallelo dei ricoveri in ospedale dovuti alla variante Delta grazie alla sua campagna di vaccinazione relativamente avanzata. Circa il 50% della popolazione adulta è del tutto vaccinata e la vaccinazione ha mantenuto la promessa di ridurre enormemente il rischio di prendere la forma grave della malattia. Ma, in Germania, il dato comparabile è di solo il 36%. In Francia ed Italia, solo il 30%. Il rischio che la capacità degli ospedali vada nuovamente sotto pressione in questi paesi è, di conseguenza, più pronunciato.

Ad ogni modo, la variante Delta arriverà nel continente prima o poi. Rappresenta già il 20% dei casi in Francia, in salita dal 10% di una settimana fa. Lothar Wieler, presidente del Robert Koch Institute (RKI) in Germania, martedì ha dichiarato che la variante ora rappresenta oltre il 50% dei casi registrati nella più grande economia d’Europa.

In altre parole, se il precedente pattern della pandemia di Covid-19 può essere da indicazione, questi scambi di riapertura non riprenderanno slancio tanto presto.

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