Inflazione, Forex e Fed : Cosa sta succedendo sui mercati

Investing.com

Pubblicato 17.11.2021 13:32

Aggiornato 17.11.2021 13:47

Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano

Investing.com - Il presidente Biden deciderà se proseguire o meno con Powell alla Federal Reserve la prossima settimana, in un contesto in cui aumentano le apsettative di un aumento tassi e con un dollaro ai livelli del 2020. Le stesse aspettative stanno supportando il pound britannico, dopo un'inflazione UK salita ai massimi in 10 anni. Al contrario, la BCE sembra giocare ad un altro gioco e allontana le prospettive di un tightning monetario nel 2022 affossando l'euro, mentre l'inflazione corre oltre il +4%. Ecco le principali notizie sui mercati finanziari di questo mercoledì:

1. Nuovo corso Fed

Il presidente Usa Joe Biden ha affermato che deciderà entro la fine della settimana se riconfermare o meno Jerome Powell come presidente della Federal Reserve, ma l'annuncio, secondo Bloomberg, potrebbe non arrivare fino alla prossima settimana.

I report indicano che l'unica rivale di Powell per il ruolo di governatore è Lael Brainard, numero uno della Fed di St.Louis e unica del nel board della banca.

La decisione arriva quando il dollaro ha raggiunto i massimi da 16 mesi, dopo che le vendite al dettaglio e la produzione industriale oltre le previsto a ottobre hanno spinto la Fed a scommettere sull'accelerazione del tapering e sull'aumento dei tassi di interesse entro la metà del prossimo anno.

2. Xi e Biden sul nucleare

Maggiori dettagli sono emersi dalla conversazione telefonica di lunedì tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping, che vanno rafforzare il tono vagamente positivo della conversazione che entrambe le parti hanno evidenziato.

I due paesi hanno concordato di tenere colloqui sugli arsenali nucleari dei rispettivi Paesi, dopo aver discusso della necessità di "stabilità strategica" durante l'incontro. La mossa suggerisce che la Cina, che ha recentemente testato un sistema di lancio missilistico "ipersonico", viene presa più seriamente come minaccia nucleare dagli Stati Uniti.

Secondo quanto riferito, i due leader hanno anche discusso di un'azione coordinata per liberare riserve strategiche di petrolio per abbassare i prezzi, con Brent e WTI che oggi vengono scambiati in ribasso.

3. Borse

Possibile avvio piatto a Wall Street, con futures su Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq 100 compresi tra il +0,1% e il -0,1%. Tra i titoli, attenzione ad Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN) e Visa (NYSE:V) dopo che il colosso dell'e-commerce ha dichiarato che nona cheterà più pagamenti Visa in UK a causa delle dopo la Brexit. Il gigante dell'e-commerce ha affermato che non accetterà più le carte Visa emesse nel Regno Unito, il che implica che ci sono molte opzioni di pagamento alternative in questi giorni.

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In Europa, il DAX e CAC 40 guadagnano lo 0,1%, il FTSE MIB scambia sulla parità, mentre il FTSE 100 cede lo 0,3% sulla rinnovata forza della sterlina.

4. L'inflazione spinge il pound

Il GBP/USD è balzato dopo che i dati sull'inflazione del Regno Unito hanno riportato sul tavolo della Bank of England la possibilità di un aumento dei tassi alla prossima riunione di dicembre.

I nuovi dati hanno mostrato un'ampia e forte pressione inflazionistica sui prezzi al consumo e alla produzione nel mese di ottobre, con le letture dell'IPC principale e "core" che hanno raggiunto il loro massimo in 10 anni al 4,2% e al 3,4%, rispettivamente. Entrambi hanno registrato letture al di sopra delle aspettative, così come l'aumento dell'8,0% dei prezzi alla produzione, il livello più alto dal 2008.

Il principale driver, come spiega l'ONS, è stato l'aumento dei prezzi di carburante, gas ed elettricità, e lo stop del regolatore tedesco al Nord Stream 2 non fa altro che aumentare le prospettive di un ulteriore aumento dei prezzi energetici.

5. La Bce pesa sull'euro

Se fino a qualche tempo fa la Bce era alle prese con un euro/dollaro vicino a 1,20, ora è il contrario. La divergenza tra le politiche Fed e l'atteggiamento ultra dovish della Bce stanno pesando molto sull'euro, già in calo del 7% sul dollaro Usa nel 2021, con la coppia EUR/USD vicina alla rottura di 1,13 (livelli del luglio 2020).

Lunedì, è arrivato un ampio sell sulla moneta unica dopo le parole della presidente Lagarde che ha messo a tacere le aspettative di mercato per un aumento dei tassi nel 2022 affermando che un inasprimento della politica potrebbe strozzare la ripresa economica. Intanto, questa mattina l'Eurostat ha reso noto che a ottobre l'inflazione nei 19 paesi della zona euro è aumentata del 4,1% su base annuale, oltre il doppio del nuovo target Bce.

"L'euro rimane esposto al ribasso a nostro avviso", hanno affermato gli analisti di ING (AS:INGA) in una nota. "Il nostro modello basato sul fair value a breve termine mostra che un movimento al di sotto di 1,13 è effettivamente in linea con i cambiamenti nei principali driver che sono: il differenziale degli swap a breve termine, ma anche la forma relativa della curva, la performance relativa delle azioni e la propensione al rischio globale”.

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