La Fed ha ancora molta strada da fare sui tassi, lo dicono i dot plot

Investing.com

Pubblicato 22.09.2022 11:37

Aggiornato 22.09.2022 11:48

Di Alessandro Albano 

Investing.com - La Federal Reserve ha rispettato i pronostici alzando di 75 punti base i tassi di interesse, ora al 3/3,25%, e accelerando il piano di quantitative tightening a 95 miliardi al mese. Ma c'è ancora molto da fare.

Nella comunicazione post decisione, è stata la stessa banca a confermare la necessità di "ulteriori aumenti". In base al dot plot, infatti, la banca centrale Usa arriverà ad un tasso finale del 4,4% a fine 2022 e al 4,6% nel 2023, un deciso aumento rispetto alle proiezioni pubblicate nel meeting di giugno, dove il final rate atteso per quest'anno era del 3,4%. 

Le aspettative dei policymaker suggeriscono, quindi, un probabile rialzo di 75 punti base a novembre e di 50 punti base a dicembre.

“Si tratta di un cambiamento significativo. I mercati lo interpretano chiaramente come un messaggio da falco inviato dalla banca centrale", ha commentato Michele Sansone, Country Manager di iBanFirst in Italia, che ha aggiunto come l'unico modo per ridurre l'inflazione sia "passare attraverso una recessione della crescita".

"La maggior parte degli economisti è d'accordo - ha precisato Sansone - il dolore arriverà sotto forma di riduzione dell'occupazione e rallentamento dell'attività. La crescita del PIL è stata rivista al ribasso all'1,7% su base annua nel 2023. Questo dato è certamente ancora troppo ottimistico per molti operatori di mercato che prevedono una recessione (ovvero almeno due trimestri di contrazione del PIL)”.

Andy Mulliner, Head of Global Aggregate Strategies di Janus Henderson si concentra invece sulle parole dette dal governatore Jerome Powell in conferenza stampa, dove ha chiarito le vere intenzioni della banca: riportare l'inflazione al 2% anche al costo di indebolire economia e mercato del lavoro. 

"A dire il vero, Jackson Hole ha rubato la scena durante la riunione, con Jay Powell che ha ribadito il tono del suo discorso dell’agosto scorso", ha affermato Mulliner, ribadendo che "sono stati i dot a rivelare il pensiero della banca centrale statunitense".

Secondo lo strategsit, le proiezioni della Fed sulla disoccupazione e sulla crescita "sembrano ottimistiche, visto il grado di stretta monetaria, ma solo il tempo ci dirà fino a che punto si tratti di una realtà o di una pia illusione".

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