Lagarde, aumento tassi "non risolve" i problemi attuali

Investing.com

Pubblicato 11.02.2022 09:24

Aggiornato 11.02.2022 09:58

Di Alessandro Albano 

Investing.com - Un inasprimento di politica monetaria, se effettuato prima del tempo, potrebbe danneggiare la ripresa post-pandemica. E' quanto affermato venerdì dalla presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, parole che si scontrano con quanto affermato da lei stessa dopo l'ultima riunione dell'Eurotower.

"L'aumento dei tassi di interesse non risolverebbe nessuno dei problemi attuali", ha detto Lagarde in un'intervista rilasciata a Redaktionsnetzwerk Deutschland. “Al contrario: se agissimo ora con troppa fretta, la ripresa delle nostre economie potrebbe essere notevolmente più debole e i posti di lavoro sarebbero messi a repentaglio”.

Se da una parte ha precisato che la BCE "agirà se necessario", dall'altra l'ex FMI ha ribadito quanto espresso in questi giorni da diversi membri del consiglio direttivo secondo cui "tutte le nostre mosse dovranno essere graduali".

Con Goldman Sachs (NYSE:GS) che ora prezza due aumenti dei tassi nel 2022, per Lagarde l'inflazione potrebbe risultare superiore a quanto previsto a dicembre", ma rispetto agli Stati Uniti l'economia "non è in surriscaldamento" quindi "possiamo, e dobbiamo, procedere con maggiore cautela".

Le parole dell'ex ministro delle Finanze francese fanno eco a quanto scritto sul portale della BCE da Philip Lane, economista della banca e membro del comitato esecutivo. L'inflazione della zona euro tornerà ai livelli previsti "senza un significativo inasprimento da parte della Banca centrale europea", in quanto i disagi "legati alla pandemia sia per la fornitura di merci che di manodopera si risolveranno".

"Dal momento che i colli di bottiglia alla fine si risolveranno, le pressioni sui prezzi dovrebbero diminuire e l'inflazione tornare al suo andamento senza bisogno di un significativo aggiustamento della politica monetaria", ha scritto il governatore della banca centrale irlandese. 

Secondo gli economisti di ING, "non c'è nulla che la BCE possa o possa fare per abbassare i prezzi dell'energia", cioè la causa principale del rialzo generale dei prezzi. "Questo è un altro enigma della pandemia: i governi sono necessari per ridurre i prezzi dell'energia, mentre le banche centrali (e i bassi tassi di interesse) sono necessarie per sostenere lo stimolo fiscale", affermano dalla banca olandese. 

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