L'inflazione resta troppo alta, la Bce alza i tassi di 50 pb. Banche Ue "solide"

Investing.com  |  Autore Alessandro Albano

Pubblicato 16.03.2023 14:16

Aggiornato 16.03.2023 14:28

Di Alessandro Albano 

Investing.com - L’inflazione dovrebbe rimanere "troppo elevata" per un periodo di tempo "troppo prolungato". Così la Bce nel comunicato post riunione per spiegare la sua decisione di aumentare i tassi d'interesse di 50 punti base come per altro già annunciato nel meeting del 2 febbraio. 

I tassi, quindi, sono stati alzati al 3,50%, 3,75% e 3,00%, con effetto dal 22 marzo rispettivamente per le operazioni di rifinanziamento principali, le operazioni di rifinanziamento marginale e per i depositi presso la banca centrale. 

L’elevato livello di incertezza, spiega ancora la banca nello statement, "accresce l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi" di riferimento, che saranno determinate "dalle valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria".

Francoforte si è poi concentrata sulla crisi bancaria in atto negli Stati Uniti ed Europa, precisando di seguire "con attenzione le tensioni in atto sui mercati" ed è pronta a "intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro".

Il settore bancario dell'eurozona, assicura la Bce, "è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità".

Inoltre, la banca centrale ha pubblicato le ultime proiezioni economiche che, vene precisato, sono state ultimate "prima delle recenti tensioni emerse nei mercati finanziari", le quali comportano "ulteriore incertezza riguardo alle valutazioni dello scenario di base per l’inflazione e la crescita".

Tenendo questo in considerazione, gli esperti della banca vedono un’inflazione al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, con inflazione core al 4,6% nel 2023, un livello quindi più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre. In seguito, la componente di fondo dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.

Le proiezioni per la crescita 202, invece, sono state corrette al rialzo collocandosi in all’1,0% per quest'anno grazie all'effetto "sia del calo delle quotazioni energetiche sia della maggiore tenuta dell’economia al difficile contesto internazionale". Per il 2024, il Pil è previsto all’1,6% sia nel 2024 sia nel 2025, risultati inferiori rispetto alle proiezioni di dicembre "di riflesso alla politica monetaria più restrittiva".

Alle 14:45 CET la presidente Lagarde terrà la consueta conferenza stampa dove spiegherà in dettaglio le decisioni appena prese dalla banca. 

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