Mario Draghi ha salvato l’euro. Riuscirà a salvare l’Italia?

Investing.com

Pubblicato 16.02.2021 17:37

Aggiornato 17.02.2021 09:01

Di Geoffrey Smith

Investing.com – Dopo aver salvato l’euro dall’attacco speculativo di otto anni fa, Mario Draghi ha accettato una sfida forse ancora più impegnativa: salvare l’Italia da se stessa.

Gli asset italiani sono in fermento da quando è stato menzionato il suo nome come candidato a sostituire Giuseppe Conte nel ruolo di Primo Ministro al vertice di un governo di unità nazionale. Il FTSE MIB è salito di circa il 9,5% dall’inizio del mese, contro il rialzo del 5,7% dello Stoxx 600 (l’outperformance è ancora maggiore se si escludono le componenti italiane dall’indice europeo).

Le banche italiane hanno fatto anche meglio, con rialzi tra il 10% ed il 20%, in quanto gli investitori che prima temevano i rischi hanno deciso poi di buttarsi sui bond con i rendimenti tra i più alti d’Europa.

Il rendimento sui Titoli di Stato a 10 anni è sceso in maniera decisa, ed il famigerato spread sull’equivalente tedesco, un proxy dello stress nella zona euro, è crollato al minimo storico.

La fiducia in “Super Mario” è totale. Ma ci sono garanzie?

Le sfide sono impegnative: prima tra tutte la pandemia, che in Italia ha causato 94.000 vittime (secondo i dati Johns Hopkins), il numero maggiore tra i paesi UE, e che quasi sicuramente ha spinto il paese in una recessione a doppia cifra: il prodotto interno lordo si è contratto del 2% nell’ultimo trimestre e si prevede che i lockdown lo terranno in territorio negativo nel trimestre in corso. Il Ministro della Sanità Roberto Speranza è stato uno dei pochissimi ministri a mantenere il proprio incarico nella nuova squadra di Draghi presentata durante il fine settimana.

Poi c’è il settore delle riforme strutturali, che Draghi interpellava ogni mese dalle sue conferenze stampa di Francoforte. Senza di esse, secondo gli analisti, sarà solo una questione di tempo prima che la crescita cronicamente debole dell’Italia e il debito pubblico che ammonta quasi a 2,5 mila miliardi di euro metta in discussione nuovamente la moneta unica. L’Italia è la terza economia della zona euro ed è membro fondatore dell’UE. Una sua eventuale uscita dall’euro sarebbe ancora più disastrosa rispetto alla scampata uscita della Grecia.

“Siccome i problemi dell’Italia sono sempre stati sotto gli occhi di tutti durante le discussioni sulla sopravvivenza dell’euro, l’operato di questo governo sarà seguito anche al di fuori dei suoi confini”, hanno scritto in una nota gli analisti di JPMorgan diretti da Bruce Kasman.

Draghi ha una lunghissima lista di cose da fare: il sistema fiscale e quello giudiziario necessitano di essere semplificati, così come le leggi locali; il sistema finanziario resta pieno di asset mediocri a causa della burocrazia. Le autorità hanno mostrato molta ingenuità nel tentativo di ripulire i bilanci delle banche negli ultimi anni, ma il problema resterà finché ci vorranno in media sette anni per un processo per bancarotta.

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La misura del successo di Draghi in quest’area potrebbe essere la vendita di Banca Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), la più famosa “banca zombie” della zona euro, che potrebbe essere chiusa dalla BCE se il governo non riuscirà a trovare un acquirente nel giro di qualche settimana.

Il problema, come sa Draghi e tutti coloro che hanno provato a governare l’Italia, è che le riforme creano più perdenti che vincenti nel breve termine, e che i potenziali perdenti sono abituati ad un sistema che scoraggia qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo.

Perché Draghi abbia successo, c’è bisogno che le fazioni nel suo governo abbandonino una parte del loro elettorato. Questa forse è la sfida maggiore di tutte. Dando degli incarichi a tutti i partiti che sostengono il suo governo, Draghi è riuscito almeno ad evitare che i partiti fuggano dalle loro responsabilità e dal rischio di scontentare i loro elettori per ciò che accadrà. La domanda è una, e per adesso la risposta non c’è: per quanto tempo Draghi riuscirà a mantenere la disciplina e l’unità mentre andranno avanti le riforme?

I mercati non dovranno attendere molto per vedere quanto Draghi sarà disposto a rischiare: il paese deve presentare il “Recovery and Resilience” alla Commissione Europea entro aprile per sbloccare oltre 200 miliardi di euro dal Recovery Fund dell’UE. Bisognerà dimostrare che l’Italia può trovare un modo per risolvere i suoi problemi. Per questo motivo, Draghi dovrà sfruttare tutta la sua benevolenza non solo il Italia, ma anche nei mercati finanziari e sui mercati capitali europei. Il risultato è tutt’altro che garantito.

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