Minibond, dopo la frenata i capitali stranieri ed Esg rimettono in moto il settore

FinanciaLounge

Pubblicato 15.03.2024 11:36

Minibond, dopo la frenata i capitali stranieri ed Esg rimettono in moto il settore

h2 I minibond, dopo la frenata regsitrata nel primo semestre del 2023, invertono la marcia grazie a banche e fondi stranieri, che hanno toccato quota 26% degli investimenti. Altro fattore di spinta è costituito dalle emissioni Esg/h2

I capitali stranieri rimettono in moto i minibond. Questi strumenti pensati soprattutto per le piccole e medie imprese a caccia di liquidità, dopo anni di forte dinamismo hanno fatto registrare nel 2023 una brusca frenata, soprattutto nel primo semestre. Ma già verso la fine dell’anno è iniziata l’inversione di marcia. Il principale merito del trend in ripresa va a banche e fondi stranieri, che hanno toccato quota 26% degli investimenti, un valore mai raggiunto prima. Altro fattore di spinta è costituito dalle emissioni Esg, i cosiddetti green bond e i sustainability-linked bond. È il quadro che emerge dall’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano, che ha appena presentato il decimo Report italiano.

h3 SOSTENIBILITÀ E CAPITALI STRANIERI/h3

Racconta Giancarlo Giudici, direttore dell’Osservatorio: “Il dato interessante, confermato dal recupero dei volumi delle emissioni di minibond nel secondo semestre dell’anno, è che gli operatori segnalano una buona pipeline di opportunità per il 2024. Inoltre nonostante il trend sfavorevole, il 2023 ha segnato qualche piccolo record: ad esempio, le emissioni Esg (green bond e sustainability-linked bond) hanno raccolto ben 351 milioni di euro, ovvero il 32% dell’intera raccolta annuale, e il 26% degli investimenti tracciati in minibond è arrivato da banche e fondi esteri, un valore mai raggiunto fino ad ora”. Un dato, questo, che testimonia le buone potenzialità dello strumento e l’apertura di credito da parte degli investitori esteri verso le Pmi italiane..

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