Russia, default tecnico o no? Regna l'incertezza sui pagamenti

Investing.com

Pubblicato 27.06.2022 10:35

Aggiornato 27.06.2022 12:12

Di Alessandro Albano

Investing.com - Molti media hanno riportato questa mattina che la Russia sarebbe scivolata in default tecnico per la prima volta dalla Rivoluzione Bolscevica, dopo che alcuni investitori non hanno ricevuto gli interessi su alcuni bond scaduti il 27 maggio scorso con finestra di pagamento di 30 giorni (grace period). 

Le obbligazioni in questione sono due, e ammontano ad un totale di 100 milioni di dollari con denominazione in dollari ed euro. Secondo quanto riporta Reuters, alcuni investitori di Taiwan non avrebbero ricevuto i coupon ad essi legati scaduti sul finire del mese scorso e con termine ultimo le 24 di domenica sera. 

Tuttavia, regna l'incertezza. Il ministro delle finanze russo ha dichiarato di aver proceduto al pagamento di entrambi i titoli in valuta estera e non in rublo al National Settlement Depository, come minacciato nei giorni scorsi, additando il mancato pagamento a possibili ritardi tecnici avvenuti durante la transazione e alle difficoltà riscontrate nei pagamenti per via delle sanzioni occidentali. 

Il default, infatti, non sarebbe dovuto alla mancanza di disponibilità di valuta estera della Russia, che grazie all'esportazioni di beni energetici continua a gonfiare le proprie partite correnti, ma all'impossibilità di accedere alle banche e ai mercati occidentali.

Dopo aver permesso i pagamenti sul proprio debito dopo l'invasione dell'Ucraina, a fine maggio l'Office of Foreign Assets Control (Ofac) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha impedito a Mosca di poter usare i conti presso le banche americane per pagare gli obbligazionisti, di fatto spingendo la Russia verso il collasso finanziario. 

Per questo, il Cremlino ha più volte fatto sapere che si tratterebbe di un default "indotto", e che per questo avrebbe fatto ricorso un tribunale speciale. Inoltre, non essendo stata specificata una scadenza precisa nel prospetto informativo dei bond in questione, gli avvocati russi sostengono che Mosca potrebbe avere tempo fino alla fine del giorno lavorativo successivo per pagare gli obbligazionisti, quindi alle 24 di questa sera.

I CDS sembrano aver già prezzato il rischio default visto che nell'ultima settimana il contratto assicurativo a 5 anni non ha registrato alcun movimento di prezzo, mentre su base mensile l'aumento è stato del 27%. Inoltre, il bond a 5 anni è in calo dell'1,4% in termini di rendimento mentre il decennale è pressoché fermo. 

Poco dopo il 24 febbraio, le obbligazioni russe sono state declassate dalle principali agenzie di rating sotto il livello di investment grade a junk per via delle prospettive sul debito a lungo termine e per la capacità di solvenza di Mosca dopo le sanzioni dei Paesi Occidentali. 

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