Sell-off su Borse, Ucraina, Bitcoin - Cosa sta succedendo sui mercati

Investing.com

Pubblicato 24.01.2022 13:02

Aggiornato 24.01.2022 13:23

Di Geoffrey Smith

Investing.com - Le tensioni in Ucraina e le prossime decisioni della Federal Reserve innescano un ampio selloff sui mercati europei e le monete digitali, con il Bitcoin in calo del 50% dai massimi storici. Intanto, l'impatto della variante Omicron si fa sentire sui servizi europei mentre arrivano nuovi allarmi sull'economia tedesca. Ecco le notizie principali sui mercati finanziari di questo lunedì: 

1. Bitcoin, -50% da ATH

Non si fermano le vendite sulle criptovalute, con Bitcoin sceso al di sotto del livello dei $34 mila e in calo di oltre il 50% rispetto al massimo storico registrato solo due mesi fa. L'analisi del sito coreano CryptoQuant suggerisce che oltre il 38% di tutti i Bitcoin mai estratti è ora scambiato in perdita, rispetto a un picco del 34% durante il precedente selloff dell'estate 2021. 

Le prospettive di un aumento dei tassi di interesse, con la Fed che si riunisce questa settimana, sta esercitando una pressione prolungata sugli asset rischiosi e sui portafogli con leva. A questo, si aggiungono le strette normative delle banche centrali mondiali, con la Banca centrale russa che ha proposto un divieto assoluto all'estrazione mineraria e delle transizioni con monete digitali. 

2. Alta tensione in Ucraina 

Anche la situazione al confine russo-ucraino continua a penalizzare gli asset rischiosi, dopo che Stati Uniti e Regno Unito hanno entrambi incaricato le famiglie dei loro diplomatici che vivono in Ucraina di lasciare il paese, suggerendo che entrambi i paesi considerano "molto elevato" il rischio di un'invasione russa.

Inoltre, il New York Times ha riferito che il presidente Joe Biden sta valutando l'invio di un massimo di 50.000 soldati da combattimento in Ucraina, mentre il Regno Unito - il cui governo ha avvertito nel fine settimana delle intenzioni russe di insediare un governo fantoccio nel paese dopo l'invasione - ha riferito di aver inviato circa 2.000 sistemi di missili anticarro in Ucraina.

Dalla Russia, tuttavia, arrivano solo smentite. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato che il Paese non ha intenzione di inviare truppe in Ucraina, ma i mercati non sembrano dargli molta retta. Il USD/RUB è sceso di quasi il 2% al minimo di 14 mesi rispetto al dollaro, mentre l'indice azionario di riferimento RTSI ha perso oltre il 9%, anche questo al minimo di 14 mesi. 

3. Omicron colpisce i servizi europei 

Le nuove restrizioni imposte per contenere la variante Omicron del coronavirus hanno penalizzato ancora una volta l'attività del settore dei servizi europeo, penalizzato anche dai prezzi che continuano a salire.

Almeno questo è quanto emerge dalle letture PMI IHS Markit, con l'indice dei servizi sceso ai minimi di nove mesi di 51,2 da 53,1 di dicembre. "L'ondata di Omicron ha portato a un altro marcato crollo della spesa per i servizi dedicati ai consumatori all'inizio dell'anno, con i settori di turismo, viaggi e tempo libero che sono stati particolarmente colpiti", ha detto Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit.

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Arriva poi l'allarme dalla Bundesbank tedesca, secondo la quale "il Pil reale della Germania è sceso leggermente nell'ultimo trimestre del 2021", mentre la crescita dei prezzi potrebbe rimanere "eccezionalmente alta all'inizio del 2022 a causa dell'aumento dei costi energetici e dei problemi di consegna".

4. Borse in profondo rosso 

Contesto geopolitico e scenario monetario pesano ampiamente sulle Borse europee, con FTSE MIB in calo del 2,4% (-650 punti circa), DAX al -1,9%, CAC 40 al -1,8% ed Euro Stoxx 50 in ribasso del 2,1%. 

Segni negativi più leggeri tra i futures di Wall Street, dove questa settimana andranno in scena le trimestrali delle grandi società tecnologiche. Il Nasdaq è indicato a -73 punti, lo S&P 500 a -16 punti, mentre per il Dow Jones si prevede un calo di 100 punti.  

5. Greggio in calo 

Calo dei prezzi del petrolio dopo che i negoziatori iraniani hanno affermato di essere più vicini all'accordo sulla rimozione delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, rimuovendo un vincolo sull'offerta globale.

Inoltre, gli Emirati Arabi Uniti hanno riferito di aver abbattuto diversi missili a lungo raggio puntati contro la città di Abu Dhabi da ribelli sostenuti dall'Iran nello Yemen, fatto che ha alleviato i timori di nuove interruzioni delle esportazioni da uno dei fornitori più affidabili del cartello OPEC.

Al momento, i future sul greggio statunitense sono in calo dello 0,4% a $ 84,77 al barile, mentre il greggio Brent è in ribasso dello 0,4% a $ 86,75 al barile.

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