Nuovo sell sulla lira turca, Erdogan caccia ministro finanze

Investing.com

Pubblicato 02.12.2021 10:32

Aggiornato 02.12.2021 11:23

Di Alessandro Albano 

Investing.com - La lira turca scambia sui minimi storici dopo un nuovo giro di vite del presidente Recep Tayyip Erdogan all'interno del gabinetto di governo, spaccatosi dopo le scelte della banca centrale di continuare a tagliare i tassi d'interesse nonostante uno storico deprezzamento della moneta. 

Al momento, la valuta di Ankara sta perdendo il 2,5% sul dollaro Usa a TRY13,42, dopo il record ribassista di 13,70 toccato nella giornata di mercoledì' (-45% da inizio anno). Nel novembre 2019, la moneta turca scambiava a TRY5,7 sul dollaro, mentre il titolo di stato a 10 anni sta salendo del 5,7% ad un rendimento del 21,32%

Dopo le critiche sulle (discutibili) strategie fiscali dell'amministrazione, Erdogan ha deciso di mettere alla porta il ministro delle Finanze Lutfi Elvan dopo poco più di 12 mesi dalla sua nomina. Secondo un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Elvan verrà sostituito da Nureddin Nebati, 57 anni, viceministro delle finanze dal 2018 e molto vicino all'ex "zar" dell'economia Berat Albayrak, genero dello stesso Erdogan.

Elvan aveva alzato la voce contro la scelta della banca centrale (e indirettamente del presidente turco) di tagliare il tasso sui pronti contro termine ad una settimana di 100 punti base al 15%, dopo tagli complessivi di 300 bps nelle due riunioni precedenti nonostante un'inflazione annuale salita al 20%. 

Prima delle recenti riduzioni dei costi di prestito, la banca centrale aveva provato a resistere alle pressioni di Erdogan mantenendo stabili (e talvolta aumentando) i tassi d'interesse principali, misure che avevano restaurato un minimo di fiducia tra gli investitori istituzionali. 

Il risultato delle scelte ortodosse della banca ha tuttavia portato al licenziamento del governatore Naci Ağbal lo scorso marzo, e alla rimozione dal board dei vice governatori Semih Tumen e Ugur Namik Kucuk, e del membro dell'MPC Abdullah Yavas.

Lo stesso Tumen, dopo l'ultima misura sui costi di prestito, ha chiesto un immediato ritorno ad una politica monetaria in grado di difendere il valore della lira. "Questo esperimento irragionevole che non ha alcuna possibilità di successo deve essere abbandonato immediatamente, con il ritorno a delle misure che possano difendere il valore della lira turca e la prosperità della popolazione" ha twittato l'ex vice previdente. 

A fine novembre, la moneta anatolica ha registrato una striscia negativa di 11 giornate consecutive, la peggiore dal 1999, dopo che Erdogan, in un intervento, ha difeso con fermezza i tagli dei tassi, ribadendo l'impegnò del suo governo alla "guerra di indipendenza economica". 

"La situazione in Turchia sta diventando sempre più una farsa di giorno in giorno, ma qualsiasi ricaduta sui diversi mercati emergenti è pressoché inesistente", hanno scritto in una nota gli analisti di Oanda. 

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