Valute asiatiche poco mosse, attesi dati su IPC USA

Investing.com  |  Autore Ambar Warrick

Pubblicato 12.09.2022 04:38

Di Ambar Warrick

Investing.com – Le valute asiatiche restano stabili questo lunedì, in un clima di cauta attesa dei dati sull’inflazione USA in agenda per questa settimana; l’euro ha prolungato il suo rally sulle aspettative di un ulteriore forte aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.

Lo yen giapponese è salito dello 0,1%, mentre il won sudcoreano ha guadagnato lo 0,2%. La pressione sulla maggior parte delle valute asiatiche si è attenuata dopo che il dollaro è sceso ulteriormente dai massimi di 20 anni toccati la settimana scorsa.

L’indice del dollaro è sceso dello 0,4% a 108,61. Il biglietto verde è stato soggetto a prese di profitto, in quanto gli investitori hanno ritirato posizioni long dopo un mese di forti guadagni.

Anche la forza dell’euro, che lunedì ha fatto un balzo dello 0,5%, ha pesato sul biglietto verde, in quanto gli investitori hanno scontato un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nel corso dell’anno. La scorsa settimana la banca ha aumentato i tassi di un livello record di 75 punti base, mentre lotta per combattere livelli mai visti di inflazione.

Il principale punto di attenzione di questa settimana è rappresentato dai dati sull’IPC negli Stati Uniti, previsti per martedì, che dovrebbero determinare l’andamento del dollaro nel breve termine.

I mercati si aspettano che l’inflazione arretri ulteriormente rispetto ai massimi raggiunti all’inizio dell’anno, grazie soprattutto al calo dei prezzi del carburante. Ma si prevede che la lettura sia ancora ben al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% fissato dalla Federal Reserve.

La banca centrale ha continuato a ripetere che continuerà ad alzare i tassi di interesse in maniera decisa fino a quando l’inflazione non mostrerà chiari segni di raggiungimento del suo obiettivo. I mercati prevedono una probabilità di oltre l’80% di un rialzo di 75 punti base da parte della Fed la prossima settimana.

La forza del dollaro e la riduzione del gap tra i tassi di prestito asiatici e statunitensi hanno fatto sì che quest’anno la maggior parte delle valute regionali abbia subito un forte calo rispetto al biglietto verde.

Lo yen giapponese è stato tra i più colpiti da questa situazione, scendendo ai livelli visti l’ultima volta durante la crisi finanziaria asiatica del 1998. Anche la riluttanza della Banca del Giappone ad aumentare i tassi di interesse è un fattore chiave della debolezza dello yen.

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