Polonia, violati diritti di due giudici per udienza equa - Cedu

Reuters

Pubblicato 08.11.2021 14:14

VARSAVIA (Reuters) - Il diritto di due giudici polacchi a un'udienza equa dopo che le loro richieste d'assunzione sono state bloccate è stato violato, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu), in una sentenza che mette in dubbio l'indipendenza della magistratura polacca.

La decisione rappresenta l'ultimo atto nella disputa internazionale tra la Polonia e l'Unione europea sullo stato di diritto e le riforme della giustizia, che secondo i critici limitano l'indipendenza dei tribunali polacchi. Il partito al potere in Polonia, Diritto e Giustizia (PiS), ha dichiarato che le riforme sono necessarie per eliminare dal sistema giudiziario i residui del comunismo.

La sentenza della Corte europea ha criticato il Consiglio nazionale della magistratura (Krs), ente responsabile per la nomina dei giudici e la procedura per la loro selezione.

I giudici Monika Joanna Dolinska-Ficek e Artur Ozimek hanno presentato un ricorso a Cedu dopo che le loro richieste d'assunzione per alcuni ruoli in Polonia - il più grande stato ex comunista dell'Unione europea - sono state bloccate.

I due sostengono che il Krs e la Camera per la revisione straordinaria e gli affari pubblici della Corte suprema polacca, che hanno ascoltato i loro appelli, non hanno agito in modo indipendente e imparziale.

"La Corte conclude che la Camera per la revisione straordinaria e gli affari pubblici della Corte suprema, che ha esaminato i casi dei candidati, non sia un 'tribunale stabilito dalla legge'", si legge nella sentenza Cedu.