Ucraina riporta record morti russe, Mosca lancia offensiva a est

Reuters

Pubblicato 07.02.2023 12:09

KIEV (Reuters) - L'Ucraina ha detto che nelle ultime 24 ore si è registrato il maggior numero di morti tra le truppe russe fino ad ora, mentre Mosca invia decine di migliaia di soldati e mercenari appena mobilitati negli assalti che continuano senza sosta a est.

L'esercito ucraino ha aggiornato il bilancio dei militari russi morti incrementandolo di 1.030 durante la notte e arrivando a 133.190. Lo definisce come il maggiore incremento dall'inizio della guerra. Secondo l'esercito ucraino, le truppe di Kiev hanno distrutto 25 carri armati russi negli ultimi due giorni.

Queste cifre non possono essere confermate in modo indipendente e Mosca nega che le proprie forze abbiano subito perdite di tale portata, dicendo dal canto suo di aver ucciso un enorme numero di ucraini.

La cifra record delle vittime segnalate trova però corrispondenza nei resoconti di entrambe le parti che descrivono le battaglie nelle trincee coperte di neve come il combattimento più letale della guerra, nonostante i pochi progressi raggiunti da entrambe le parti sul fronte.

La guerra entrerà presto nel suo secondo anno in un momento cruciale, con Mosca che tenta di riprendere l'iniziativa, mentre Kiev resiste, in attesa dei carri armati occidentali per lanciare una controffensiva.

Dopo aver fallito la conquista di Kiev lo scorso anno e aver perso terreno nella seconda metà del 2022, Mosca sta ora facendo ricorso a centinaia di migliaia di truppe richiamate negli ultimi mesi nella sua prima mobilitazione dalla seconda guerra mondiale.

Kiev e l'Occidente affermano che la Russia ha inviato ulteriori truppe nell'Ucraina orientale nelle ultime settimane nella speranza di poter rivendicare nuovi territori intorno al primo anniversario dell'invasione alla fine di questo mese.

Nelle ultime settimane, la Russia ha potuto vantare i primi successi da sei mesi. Ma i progressi risultano ancora graduali e Mosca non ha ancora conquistato un solo grande centro abitato durante la campagna invernale, nonostante le migliaia di morti.