Centrodestra apre a dialogo su presidenti Camere, no da M5s e Pd

Reuters

Pubblicato 21.03.2018 20:12

Centrodestra apre a dialogo su presidenti Camere, no da M5s e Pd

ROMA (Reuters) - Il centrodestra, riunito oggi a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi, apre a una guida di Montecitorio pentastellata e rivendica per sé la seconda carica dello Stato, invitando le altre forze politiche a discuterne domani alla vigilia della prima riunione delle Camere.

Il patto - suggellato tra Forza Italia e Lega in un vertice a Palazzo Grazioli - sarebbe quello di candidare alla presidenza del Senato il forzista Paolo Romani. In cambio la Lega, primo partito della coalizione, correrà con Massimiliano Fedriga per la presidenza alla Regione Friuli Venezia Giulia alle prossime elezioni di fine aprile.

Il Pd, in una nota serale, respinge l'invito a partecipare a riunioni sulle nomine "i cui esiti sono già scritti".

"Se c’è già un accordo sulle presidenze da parte di qualcuno è bene che chi l'ha fatto se ne assuma tutta la responsabilità", spiega il comunicato in vista della riunione di stasera dei vertici del partito.

Porta chiusa, almeno sul nome di Romani, anche da parte del Movimento 5 Stelle, primo partito con il 33% dei voti alle elezioni del 4 marzo.

"Non voteremo persone indagate o sotto processo", scrive la capogruppo alla Camera Giulia Grillo.

Romani è stato condannato per peculato. Il senatore di Forza Italia, in una nota dei giorni scorsi, ha scritto che "la Cassazione, riconoscendo la tenuità del fatto, ha chiesto alla corte d'appello di riconsiderare l'eventuale condanna".

"Il centro-destra propone ai Gruppi Parlamentari un comune percorso istituzionale che consenta alla coalizione vincente (il centro-destra) di esprimere il Presidente del Senato e al primo Gruppo Parlamentare (il Cinquestelle) il Presidente della Camera, riconoscendo nel contempo in ciascun ramo del Parlamento un Vicepresidente a ogni Gruppo Parlamentare che non esprima il Presidente", si legge nel comunicato diffuso oggi dopo oltre due ore e mezza di riunione.

Il 23 marzo le Camere si riuniscono per la prima volta per eleggere i presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama.

Il M5s punta alla presidenza della Camera dei deputati.