INTERVISTA - Maroni: Sede Ema, con crisi Catalogna Barcellona fuori, è sfida Milano-Vienna

Reuters

Pubblicato 13.10.2017 18:29

Aggiornato 13.10.2017 18:40

INTERVISTA - Maroni: Sede Ema, con crisi Catalogna Barcellona fuori, è sfida Milano-Vienna

MILANO (Reuters) - La crisi catalana ha di fatto escluso Barcellona dalla corsa per ospitare la sede dell'Agenzia europea per i medicinali, spingendo al rialzo le quotazioni di Milano che ora se la dovrà vedere con Vienna, la candidata più temibile che gode dell'appoggio di Angela Merkel.

E' quanto ha detto in un'intervista a Reuters il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, aggiungendo che Milano ha dalla sua un dossier molto forte ma che ospiterà Ema solo se il governo italiano "riuscirà a farsi valere".

Al momento il team responsabile della candidatura di Barcellona non ha commentato.

Dopo la Brexit, si è aperta una gara tra le principali città europee per la sede di Ema ed Eba -- l'Agenzia europea per i medicinali e l'Autorità bancaria europea -- che dopo il divorzio tra Londra e l'Ue dovranno abbandonare la capitale britannica.

In attesa della decisione del 20 novembre, l'Unione europea ha ricevuto 19 candidature per Ema. Quelle per Eba, tra cui spicca Francoforte, sono otto.

Oltre ai molti punti di forza di Milano, Maroni però mette in guardia che sulla scelta influiscono anche le "azioni di lobbying" dei vari Paesi.

"Attualmente la città più insidiosa è Vienna perché è area di interesse della Merkel che ha mire anche per avere l'Eba a Francoforte....il governo italiano dovrebbe dire dire a Merkel 'ti appoggiamo per Eba in cambio del tuo sostegno per Ema a Milano'", ragiona Maroni.

Da un report pubblicato dalla Commissione europea poco prima del referendum catalano -- che non stila alcuna classifica -- si evince che Milano assieme a Vienna, Amsterdam, Copenhagen e Barcellona è tra le città che meglio rispetta i criteri richiesti.

Anche da un altro documento, diffuso sul sito di Ema, emerge che la stessa rosa di città è quella che meglio risponde ai requisiti sulla sede e la sua accessibilità, sull'accesso a mercato del lavoro, cure mediche e istruzione, sulla continuità operativa e se la città ospita o no altre sedi di agenzie europee.

Tra i vantaggi che può offrire Milano, il presidente della Lombardia cita la disponibilità immediata della sede -- il 'Pirellone', il grattacielo progettato negli anni Cinquanta da Giò Ponti -- ma anche la vicinanza con Parma -- che già ospita l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) -- con cui, dice, si potrebbe dare vita a una sorta di 'Food and Drug Administration' sul modello statunitese.

"Ema ha detto che il 'Pirellone' è perfetto e la Regione, che ne è proprietaria, potrebbe concederlo in affitto gratis per i primi anni. Inoltre Milano può contare su ottimi collegamenti ferroviari, aerei e su scuole internazionali".

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Oltre all'Efsa di Parma, l'Italia ospita anche la Fondazione europea per la formazione (Etf) a Torino.