Salvini ai ferri corti con Berlusconi: governi pure col Pd, ma senza Lega

Reuters  |  Autore 

Pubblicato 20.04.2018 19:26

Salvini ai ferri corti con Berlusconi: governi pure col Pd, ma senza Lega

di Sara Rossi

MILANO (Reuters) - Alta tensione nel centrodestra sulla prospettiva di un governo con il M5s, con Silvio Berlusconi che attacca pesantemente i pentastellati e azzera di fatto le possibilità di dialogo con loro, e il leader del Carroccio che esclude categoricamente un governo con il Pd, opzione preferita dall'ex Cavaliere.

Il botta e risposta tra il leader di Fi e quello della Lega è avvenuto a distanza, con il primo in Molise e il secondo al Salone del mobile di Milano.

A Roma invece il Capo dello Stato Sergio Mattarella, dopo aver incontrato la presidente del Senato Elisabetta Casellati, sembra intenzionato ad aspettare fino a lunedì per fare la prossima mossa, ha detto una fonte a lui vicina.

Casellati ha spiegato che dalle consultazioni sono venuti "spunti di riflessione politica".

Il gelo in seno al centrodestra è evidente fin dal mattino, quando Salvini ha ammonito il leader di Fi dicendo che "se qualcuno dalle parti di Arcore pensa di far saltare altre trattative e andare al governo col Pd, non è rispettoso del volere degli italiani, e lo fa senza la Lega". E di alleanze con il Pd non vuole "sentir parlare" nemmeno Giorgia Meloni di FdI.

Ma la situazione si fa ancora più aspra nel primo pomeriggio dopo che dal Molise - dove si trova per la campagna elettorale in vista del voto regionale di domenica - Berlusconi ha definito il M5s "un pericolo".

"Cosa sanno fare questi qui che non hanno mai fatto niente nella vita? E' il partito dei disoccupati, di chi vuole raggiungere il potere per togliere a chi ha e prendere per sé (...) A Mediaset (MI:MS) pulirebbero i cessi", ha detto Berlusconi, aggiungendo di auspicare un governo di centrodestra, ma aprendo ad un accordo con i parlamentari del gruppo misto e con alcuni esponenti del Pd.

Dura la risposta di Salvini, che ha criticato il ricorso agli insulti e chiarito di voler "fare un governo che rappresenti quello che gli italiani hanno votato poco tempo fa e partendo da una coalizone fino a ieri compatta".

"Se qualcuno si tira fuori insultando e guardando a sinistra, la scelta è di questo qualcuno".

Incalzato più volte dai cronisti che gli chiedevano se si potesse parlare di una rottura in seno al centrodestra, Salvini in mattinata ha detto di sì mentre nel pomeriggio ha spiegato: "Non fatemi mettere in bocca al presidente [Mattarella] quel che deve ancora decidere".

In serata la pietra tombale sulle trattative la mette Berlusconi dicendo che l'ipotesi di un governo centrodestra-M5s non è auspicabile né possibile.

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Salvini dal canto suo ha ribadito più volte nel corso della giornata di essere pronto "personalmente" e "direttamente" a prendere in mano la situazione spiegando che "piuttosto di riportare al governo il Pd, faccio tre passi avanti io".