Italia, sondaggio trimestrale Reuters: nuovo miglioramento stime crescita su 2017 e 2018

Reuters

Pubblicato 19.10.2017 09:07

Italia, sondaggio trimestrale Reuters: nuovo miglioramento stime crescita su 2017 e 2018

MILANO (Reuters) - Nuova schiarita all'orizzonte per la congiuntura italiana, con prospettive in miglioramento sia quest'anno sia il prossimo a livello di crescita ma un debito pubblico che resta destinato a rientrare soltanto a partire dal 2018.

E' il risultato dell'ultimo sondaggio trimestrale Reuters, compilato tra il 10 e il 16 ottobre, da confrontare con la stessa indagine di luglio ma anche con l'aggiornamento delle stime ufficiali e dei principali osservatori.

La mediana delle attese sulla crescita -- 48 su quest'anno, 47 sul prossimo -- vede un'espansione di 1,4% nel 2017 e 1,2% nel 2018, in entrambi i casi due decimi oltre il consensus di luglio, compilato tra la prima e la seconda decade.

Da tre mesi a questa parte, del resto, il governo ha rivisto le attese ufficiali nella Nota di aggiornamento al Def, portando la proiezione a 1,5% sia su quest'anno sia sul prossimo.

Hanno nel frattempo dipinto un quadro più roseo per la crescita italiana -- e non soltanto -- il Fondo monetario internazionale e Ref la settimana scorsa, come hanno fatto anche Banca d'Italia e Confindustria a metà settembre.

Il consensus raccolto da Reuters sulla dinamica del Pil si ferma dunque un decimo al di sotto delle proiezioni ufficiali quest'anno e tre decimi il prossimo.

DEBITO IN CALO DA 2018, STABILI PREZZI CONSUMO E DISOCCUPATI

Come prevedono anche il Fondo e l'ampia maggioranza degli osservatori, a differenza di quanto indica il governo, il decumulo della montagna del debito partirà soltanto l'anno prossimo.

Rispetto al 132% con cui si è chiuso il 2016, il rapporto debito/Pil dovrebbe salire a 132,4% quest'anno (132,8% il consensus di luglio) per poi decelerare leggermente a 131,7% (132%) il prossimo. Nella Nota di aggiornamento al Def la proiezione è invece di 131,6% sul 2017 e 130% sul 2018.

Per il disavanzo le attese Reuters convergono su 2,2% sia per quest'anno sia per il prossimo, rispetto a 2,3% e 2,1% indicati in luglio e contro il quadro programmatico che indica 2,1% sul 2017 e 1% sul 2018.

Lo scorso lunedì il consiglio dei Ministri di lunedì ha varato la legge di Bilancio 2018 del valore di circa 20 miliardi. Capisaldi della manovra, che Paolo Gentiloni ha definito "snella" e passa ora al vaglio del parlamento, sono il congelamento di Iva e accise, la decontribuzione per i nuovi assunti a tempo indeterminato e le risorse per il rinnovo del contratto nel pubblico impiego, scaduto da quasi dieci anni.

Secondo Pier Carlo Padoan, il 40% delle coperture arriva da tagli alla spesa e il resto da un aumento delle entrate, mentre resta aperto il capitolo privatizzazioni e dismissioni (0,2% e 0,3% del Pil gli obiettivi del governo rispettivamente sul 2017 e sul 2028), a garanzia di una progressiva discesa del debito anche nei prossimi anni.

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Tornando infine brevemente alle attese dell'ultima indagine Reuters, perfettamente invariate rispetto a luglio le stime su costo della vita e tasso di disoccupazione.

Come tre mesi fa, per l'inflazione l'idea è di una media di 1,4% quest'anno e 1,2% il prossimo, per la percentuale dei disoccupati 11,3% nel 2017 e 11% nel 2018.