M5s, Di Maio si appella a partiti per disinnescare subito aumento Iva

Reuters

Pubblicato 14.03.2018 19:11

M5s, Di Maio si appella a partiti per disinnescare subito aumento Iva

MILANO (Reuters) - Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, si appella agli altri partiti per scongiurare l'aumento automatico di Iva e accise e in generale li esorta ad avere un atteggiamento responsabile in nome della stabilità, accogliendo di fatto le richieste di Confcommercio che oggi lo ha invitato a parlare a Milano.

"Prima parlando con il presidente (di Confcommercio) parlavo di stabilità politica ed economica, voglio fare anche da qui un appello alla responsabilità (...). Sono disponibile a dialogare sia sul tema della presidenza delle Camere, sia sui temi da trattare nella prossima legislatura. Prima di parlare del chi, parliamo del cosa, portiamo avanti un programma con al centro le persone fuori dai palazzi", ha detto ai soci di Confcommercio che raccoglie più di 700.000 aziende.

"Chiederò che le clausole di salvaguardia sull'aumento dell'Iva siano disinnescate subito e non per motivi tecnici. Spero che questo impegno lo condividano tutte le forze parlamentari", ha proseguito sottolineando che in occasione del Def "si possono affrontare tante questioni economiche".

Il candidato premier del M5S ha ribadito l'impegno ad "amministrare con responsabilità" il ruolo di primo partito in Parlamento e ha rassicurato la platea sia sul suo atteggiamento nei confronti dell'Europa ("abbiamo detto in campagna elettorale che non era più il momento di uscire dall'euro né dalla Ue", "vogliamo un dialogo fermo ma collaborativo con le autorità europee"), sia sui conti pubblici: "La spending review è importante, prima di parlare di sforamento del deficit andiamo a prendere i soldi spesi male e investiti male".

Di Maio è venuto incontro a Confcommercio anche su altri temi sollevati dal presidente Carlo Sangalli, come l'eccesso di burocrazia (con una legislatura che - secondo il candidato premier - non dovrà fare tante leggi quanto abolirne, a partire da spesometri e studi di settore "pensati per combattere l'evasione e che invece hanno penalizzato chi paga le tasse") o il deficit di infrastrutture: "gli investimenti, piccoli, medi o grandi, non sono un tabù per i 5 Stelle".

Ha poi chiesto criteri di merito e non la lottizzazione per le nomine delle partecipate pubbliche e ha sottolineato sul reddito di cittadinanza che l'intenzione non è l'assistenzialismo ma "prendere per mano" una persona che magari è stata licenziata "per riqualificarla e rimetterela nel mercato del lavoro", togliendo alle aziende l'onere della formazione. "Nessuno potrà starsene sul divano".

Si potrà fare tutto?, si chiede Di Maio. "Non sarà sempre rose e fiori ma questa legislatura può dare una svolta al Paese con una buona legge di bilancio, una buona programmazione economica e l'interlocuzione tra le parti". Il governo, scommette, si formerà in tempi più celeri di quelli della Germania.

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