Scozia, vince "no" a indipendenza, Cameron promette più autonomia

Reuters

Pubblicato 19.09.2014 11:17

Scozia, vince "no" a indipendenza, Cameron promette più autonomia

EDIMBURGO (Reuters) - Gli elettori scozzesi hanno respinto l'indipendenza dal regno Unito e il leader nazionalista Alex Salmond ha accettato questa mattina la sconfitta.

Con 31 collegi scrutinati su 32, i "no" sono al 55%, i "sì" al 45%.

Il risultato ha provocato un netto rialzo della sterlina e dei mercati internazionali, che nelle ultime settimane temevano le conseguenze di una separazione della Scozia dal Regno Unito.

"La Scozia ha deciso a maggioranza di non diventare per il momento un paese indipendente. Accetto il verdetto del popolo", ha detto Salmond ai sostenitori del referendum per l'indipendenza riuniti nella capitale scozzese.

Commentando il voto, il premier conservatore David Cameron ha detto che la questione dell'indipendenza scozzese è risolta almeno "per una generazione", ma ha annunciato anche una riforma dei poteri locali in tutta la Gran Bretagna.

"Come la Scozia voterà separatamente nel Parlamento scozzese sulle proprie questioni di fisco, spesa e welfare, così Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord dovranno poter votare su queste questioni", ha detto Cameron questa mattina.

"E tutto ciò dovrà avvenire in tandem e allo stesso tempo che in Scozia".

Apprezzamento per l'esito del referendum scozzese è giunto dal presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e dal segretario generale della Nato, Anders Rasmussen.

"Accolgo favorevolmente la decisione degli scozzesi di mantenere l'unità della Gran Bretagna", ha detto Barroso aggiungendo che "questo risultato è positivo per un'Europa unita, aperta e più forte per cui lavora la Commissione".

Sottolineando il fatto che il Regno Unito è un membro fondatore della Nato, Rasmussen ha detto di essere fiducioso che continuerà ad avere un ruolo di primo piano per il rafforzamento dell'Alleanza".

Gli Stati uniti e altri alleati della Gran Bretagna avevano espresso timori perché un'eventuale scissione nel paese, il cui arsenale missilistico nucleare si trova in Scozia, avrebbe potuto indebolire un importante membro della Nato.