Def, M5s punta su investimenti senza aumento deficit

Reuters

Pubblicato 16.03.2018 19:57

Def, M5s punta su investimenti senza aumento deficit

ROMA (Reuters) - La risoluzione al Def del Movimento cinque stelle non metterà in discussione i livelli di indebitamento negoziati dal governo uscente con l'Europa e sarà centrata su un pacchetto di investimenti pubblici ritenuti a più alto effetto moltiplicatore.

"In questa fase non si parla di aumento del deficit", riferisce una fonte M5s escludendo deviazioni dall'obiettivo di medio termine, che per l'Italia è il (quasi) pareggio di bilancio nel 2020.

"Sappiamo che l'Italia è sotto esame e vogliamo che i mercati capiscano che siamo responsabili sul bilancio pubblico".

Il governo Gentiloni presenterà il Documento di economia e finanza entro il 10 aprile con le previsioni aggiornate di crescita e i livelli tendenziali di deficit e debito, senza obiettivi programmatici che possano vincolare l'azione del futuro esecutivo.

Il quadro a cui lavorano i tecnici del Tesoro dovrebbe confermare nella sostanza le stime di settembre, che indicano per il 2018 una crescita dell'1,5% con un deficit all'1,6% del prodotto interno lordo.

Le risoluzioni, ovvero le proposte che i vari gruppi parlamentari affiancheranno all'indicazione governativa, serviranno a testare i margini di convergenza su una possibile maggioranza.

Laura Castelli, vice presidente vicaria del gruppo M5s a Montecitorio, spiega che il Movimento "sta preparando un Def per rilanciare gli investimenti pubblici nei settori più produttivi e per orientare le politiche industriali in direzione della sostenibilità e dell'innovazione".

I capitoli principali sono le energie rinnovabili, la riqualificazione energetica degli edifici, le opere infrastrutturali diffuse come la manutenzione delle strade e la tutela del territorio rispetto al dissesto idrogeologico, il rifacimento della rete idrica e il trasporto pubblico locale, soprattuto al Sud.

L'altra priorità è evitare che le aliquote Iva e accise aumentino dal primo gennaio 2019.

"Non vogliamo aggravare la crisi di domanda in cui ci troviamo ormai da quasi un decennio", dice Laura Castelli senza fornire indicazioni sulle coperture, pari a 31 miliardi nel prossimo biennio.