Popolare Vicenza, offerta a soci chiude a 68%, perde 1,9 miliardi

Reuters

Pubblicato 29.03.2017 08:37

Popolare Vicenza, offerta a soci chiude a 68%, perde 1,9 miliardi

MILANO (Reuters) - L'offerta di transazione ai soci di Banca Popolare di Vicenza chiude con un risultato sotto l'obiettivo minimo di 80% indicato dalla banca ma "soddisfacente". Ma i dubbi sulla possibilità della popolare di accedere alla ricapitalizzazione precauzionale non si diradano.

All'offerta, si legge in una nota, hanno aderito azionisti per il 68,7% di quelle incluse nel perimetro dell'offerta, rispetto a un target del 70%. Il cda dovrebbe decidere nella riunione del 13 aprile se rinunciare alla condizione sospensiva del raggiungimento dell'80%.

La banca ha perso nel 2016 1,9 miliardi, la raccolta è calata di circa 9 miliardi a 52,88 miliardi e la sua situazione di liquidità è peggiorata, con un liquidity ratio a fine anno a 37,9% da 113,3% al 30 giugno.

Popolare Vicenza ha cercato di ovviare con il ricorso al rifinanziamento presso la Bce e a operazioni di funding con controparti istituzionali.

Da fine anno è stato inoltre possibile accedere alla garanzia statale su bond (emissioni 3 miliardi) e il liquidity ratio è tornato sopra il 90% minimo regolamentare.

A marzo però, avverte l'istituto, la situazione è ancora peggiorata a causa della fuoriuscita di raccolta per timori di bail-in ed è stata richiesta una ulteriore garanzia per nuove emissioni per 2,2 miliardi.

CET 1 A 8,21%

Quanto ai risultati, sulla perdita netta hanno influito 1,08 miliardi di rettifiche su crediti e 367 milioni di rettifiche su partecipazioni, riconducibili principalmente al recesso esercitato da Cattolica Assicurazioni.

Impieghi pari a 22,55 miliardi, crediti deteriorati lordi a 9,79 miliardi. La copertura dei crediti deteriorati sale al 48,5% e quella delle sofferenze al 62,2%.

Il Cet1 proforma a fine 2016 è a 8,21%, superiore al minimo regolamentare ma inferiore al target Srep 2016 (10,25%).

NUOVA ISPEZIONE BCE

BPVi, ancora per la nota, è stata oggetto di un'ulteriore ispezione on-site limitata ai finanziamenti “correlati” all'acquisto/sottoscrizione di azioni BPVi.

La verifica ha avuto inizio nei primi giorni di febbraio e si è conclusa il 10 marzo. Sulla base degli esiti preliminari della verifica, "si è già provveduto a recepire nel Bilancio 2016 i maggiori accantonamenti e le riclassifiche da bonis a deteriorati proposte dal team ispettivo e condivise dalla Banca".

Sono state poi avviate analisi sulle importanti riclassifiche a sofferenza proposte dal team ispettivo e i cui maggiori accantonamenti sono già stati recepiti. Tali riclassifiche saranno eventualmente effettuate, una volta concluse le analisi, "già nel primo semestre 2017".

INCERTEZZA SU RICAPITALIZZAZIONE PRECAUZIONALE

A febbraio, il cda Popolare Vicenza ha approvato il nuovo Piano Industriale 2017-2021, che ha come presupposto la fusione con Veneto Banca (controllato dal Fondo Atlante come Vicenza) e un ulteriore intervento di rafforzamento patrimoniale.

Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora

In mancanza di una chiara volontà dell'azionista di controllo di effettuare ulteriori interventi di sostegno patrimoniale, la Banca il 17 marzo ha comunicato l'intenzione di accedere alla ricapitalizzazione precauzionale.

"L'operazione di fusione è subordinata alle autorizzazioni delle autorità di Vigilanza oltre che all'applicazione della vigente normativa in materia: l'avviato processo autorizzativo presenta non trascurabili elementi di incertezza", ricorda la nota secondo cui "la realizzazione di un esercizio di Liability Management come la conversione volontaria di obbligazioni subordinate in capitale appare "particolarmente complessa e di incerta esecuzione".