Azioni europee al giudizio delle trimestrali

FinanciaLounge

Pubblicato 18.01.2019 17:34

Aggiornato 20.01.2019 15:50

h2 Il Vecchio Continente è giudicato sottovalutato rispetto all’America da molti investitori e i conti in arrivo potrebbero offrire la scusa per comprare. Sotto i riflettori soprattutto Londra, Milano e Francoforte./h2
Dal fondo diabolico di 666 toccato venerdì 6 marzo 2009 dallo S&P 500 le azioni di Wall Street hanno macinato molta più strada delle cugine europee, aiutate da una serie di fattori tutti americani: un QE lanciato molto tempo prima, una crisi del debito sovrano che ha colpito molto più duramente il vecchio continente, la forza dirompente dei colossi tecnologici americani di cui l’Europa non dispone, fino alla Brexit e alla riforma fiscale di Trump. Per questo è opinione abbastanza diffusa che le azioni della vecchia Europa siano sottovalutate e a sconto rispetto a quelle USA e abbiano, almeno potenzialmente, più strada da fare. Una recentissima survey di Bank of America Merrill Lynch indica che quasi il 40% degli investitori globali ritengono che l’azionario europeo sia sottovalutato, la percentuale più elevate da febbraio del 2016.

TRIMESTRALI DELLA RISCOSSA O DELLA CONFERMA?
E infatti nel 2018 l’Europa è stata la piazza azionaria che ha sofferto più delle altre del pianeta un deflusso di investimenti dalle azioni, stimato in circa 72 mld di dollari in termini di uscite nette dai dati di EPFR: più di ogni altra regione. Un deflusso che è continuato a inizio anno, anche se a un ritmo più lento. Per questo la stagione delle trimestrali che sta per partire anche in Europa è guardata con attenzione speciale. Saranno le trimestrali della riscossa? O della conferma che se le azioni sono a sconto una ragione c’è?..

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge