Banca Carige, stampa: per Fitd "irricevibile" proposta Ccb

Reuters

Pubblicato 24.07.2019 10:43

Fonte, Banca Carige, piano appeso a trattativa in corso tra Fitd e Ccb

ROMA/MILANO (Reuters) - Il piano da 900 milioni di euro per salvare dalla liquidazione Banca Carige (MI:CRGI) è appeso la negoziato in corso in queste ore tra Cassa centrale banca e il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), mentre incombe la scadenza di domani per la presentazione del progetto in Bce.

Una fonte che sta seguendo direttamente il negoziato ha detto che Ccb ha presentato una proposta - non accolta dal Fondo che ha avanzato una controproposta a Ccb - che prevede l'acquisizione della quota di Carige che avrà lo schema volontario con un sconto del 90% tra quattro anni, confermando quando anticipato oggi da alcuni quotidiani.

"Stiamo discutendo per mettere a punto una proposta e c'è un contatto continuo tra il management del Fondo e quello della Cassa centrale", ha detto.

Il Fondo, ha spiegato la fonte, ha avanzato una controproposta che riduce lo sconto richiesto, ma allargando la base a cui fa riferimento la quota. La fonte ha detto che il riferimento sarebbe non solo la quota dello schema volontario ma anche quanto avrà il Fondo obbligatorio a operazione conclusa. Lo sconto proposto dal Fondo a Ccb, come anticipato da Il Messaggero, sarebbe in questo caso del 45-50%.

Ora è in corso un consiglio della Cassa centrale banca per valutare la controproposta, ha detto la fonte, che confida "che si possa chiudere l'operazione positivamente in giornata".

Il piano per salvare Carige si basa essenzialmente su un aumento di capitale da 700 milioni e l'emissione di 200 milioni di bond convertibili.

L'aumento verrebbe coperto dal Fondo per una larga parte, sia con la conversione di circa 320 milioni del bond in mano allo schema volontario, sia con la sottoscrizione di circa 160 milioni di euro di nuove azioni da parte del Fondo obbligatorio. Quest'ultimo ha poi dato disponibilità a coprire l'eventuale inoptato della quota da 150 milioni riservata ai vecchi soci, tra cui la famiglia Malacalza, che ha il 27,5% di Carige.

Cassa centrale banca entra inizialmente con una quota inferiore a 70 milioni, ovvero sotto il 10%, per non dover chiedere autorizzazione a Bce, ma è previsto che salga progressivamente per diventare l'azionista bancario di riferimento di Carige, hanno spiegato fonti che stanno seguendo la vicenda.

Cassa Centrale Banca non ha commentato.

Il piano, con la proposta fin qui presentata da Ccb, suscita riserve nella famiglia Malacalza il cui assenso è decisivo per il voto in assemblea, secondo un'altra fonte vicina alla situazione secondo cui "è ragionevole" ritenere che ci possa essere uno slittamento dei tempi per rivedere lo schema di salvataggio, anche se non è escluso che si possa trovare una convergenza anche oggi.

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Il negoziato in corso tra Fondo e Ccb è quindi decisivo per l'assetto futuro della banca.

Se l'operazione troverà il consenso delle parti coinvolte, magari con qualche slittamento rispetto alla scadenza di domani che sembrerebbe tollerato da Bce, l'operazione dovrà essere approvata dalla Banca centrale europea e poi votata dall'assemblea che verrebbe convocata dai commissari.

"Credo che si arriverebbe a fine settembre", ha detto una terza fonte che è direttamente coinvolta nel salvataggio.

(Stefano Bernabei)