Banco Bpm, Enasarco entra con quasi 2% capitale, mercato guarda a governance, M&A

Reuters

Pubblicato 13.12.2022 15:25

ROMA (Reuters) - La Fondazione Enasarco è entrata nel capitale di Banco Bpm (BIT:BAMI) puntando poco più di 100 milioni per comprare quasi il 2% e ha così infoltito il nucleo di azionisti formati da fondazioni e casse previdenziali in vista del rinnovo del consiglio dell'istituto la prossima primavera.

Il mercato specula anche su un riassetto dell'azionariato che, oltre che sulla futura governance della banca, può anche incidere sulle strategie in caso di eventuali operazioni M&A, premiando il titolo sull'azionario milanese.

Intorno alle 14,30 il Banco Bpm (BIT:PMII) tratta in rialzo del 3,8% a 3,28 euro con forti scambi.

L'ente previdenziale degli agenti e rappresentanti di commercio ha completato l'acquisto dell'1,97% di azioni ordinarie del terzo gruppo bancario italiano attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding.

L'acquisto del pacchetto azionario, per il quale IMI (LON:IMI) Corporate & Investment Banking di Intesa (BIT:ISP) SP ha agito come Sole Bookrunner, è stata effettuata ad un prezzo di 3,40 euro per azione, per un esborso complessivo di circa 101,5 milioni.

"L'operazione si inquadra nell’ambito del piano di sviluppo di Enasarco, quale investitore istituzionale attento ad efficientare la gestione del proprio patrimonio anche attraverso investimenti funzionali alla crescitasostenibile dell’economia reale del Paese", si legge nella nota diffusa ieri sera dall'ente che annunciava l'avvio dell'operazione.

Attorno a Banco Bpm si sono mossi recentemente diversi investitori. Dopo l'acquisto del 9,2% da parte Credit Agricole (EPA:CAGR) lo scorso aprile, sono state le fondazioni e enti italiane, riunite in un patto di consultazione, a puntellare il capitale dell'istituto.

Con le ultime modifiche dello scorso ottobre, nell'accordo di cui fanno parte le fondazioni Crt (1,8% del capitale), Lucca (1,24%), Trento e Rovereto (0,028%), Alessandria (0,5%), Carpi (0,101%), Manodori (0,0293%), insieme agli enti previdenziali Enpam (1,95%) e Inarcassa (0,54%), si è unita anche la Cassa Forense apportando il suo 1,66% della banca.

La quota del patto è passata quindi al 7,848% dal 6,17% precedente. Un eventuale ingresso anche di Enasarco portebbe il nucleo di azionisti italiani a raccogliere il 9,8% del capitale, al di sopra del primo azionista Credit Agricole.

"Riteniamo che la mossa di Enasarco, oltre a essere spinta da logiche valutative si possa inquadrare anche in chiave di governance della banca e dalla volontà di costituire una solida base di azionisti nazionali in grado di avere peso nell'eventualità di operazioni di M&A", commenta Equita.