Bond, termina effetto pillola BoE. Gilt e Bund tornano ai max pluriennali

Investing.com

Pubblicato 29.09.2022 10:27

Aggiornato 29.09.2022 10:54

Di Alessandro Albano 

Investing.com - E' durato meno di una giornata l'effetto calmierante della Bank of England sui mercati obbligazionari, con il rendimento del Bund tedesco a 10 anni che questo giovedì è tornato al di sopra del 2,2%, livelli che non si vedevano dal dicembre 2011 cioè dai tempi della crisi del debito in Eurozona. 

Alla vigilia il rendimento del benchmark tedesco è sceso sotto il 2,1%, seguendo il movimento al ribasso dei rendimenti dei Gilt britannici, dopo che la BoE è intervenuta con decisione sul mercato annunciando l'acquisto di titoli di Stato britannici a lunga scadenza fino al 13 ottobre. 

Il blitzkrieg di Paternoster Square (NYSE:SQ) è arrivato per arginare gli effetti del piano di spesa del nuovo governo di Liz Truss appena insediato, il quale ha annunciato tagli fiscali per 161 miliardi di sterline finanziato tramite debito ed emissione obbligazionarie.

Un piano che ha causato un terremoto sugli asset finanziari dell'ex impero e che alcuni osservatori hanno definito sarcasticamente "Trussonomics", con una sonora bocciatura arrivata anche dal Fondo Monetario Internazionale e dall'agenzia Moody's. 

"L’intervento di ieri, intrapreso dalla Bank of England, per arginare una crisi sulla stabilità finanziaria del Regno Unito, ha generato benefici sui rendimenti a lungo termine globali", ha scritto su Investing.com Gabriel Debach eToro Italian Market Analyst.  

Con una potenza di fuoco di 65 mld di sterline, ha precisato l'analista, "la BoE ha sospeso il programma di vendita di gilt - parte di uno sforzo per tenere sotto controllo l'aumento dell'inflazione - e si è impegnata ad acquistare obbligazioni a lungo termine a un tasso di £ 5 miliardi al giorno per i prossimi 13 giorni feriali". 

"Non c'è nulla di male nell'essere ambiziosi sull'economia, ma il tempismo è tutto e quando il costo è un aumento dei tassi d'interesse, non ci saranno molti vincitori e l'economia semplicemente non avrà alcun beneficio", hanno commentato gli analisti di Oanda.

"Si tratta ora di vedere se la pressione esterna (e interna) costringerà il governo ad un ripensamento", hanno aggiunto. 

In questo quadro si aggiungono le prospettive di rialzo dei tassi da parte della BCE, con diversi funzionari che in questi giorni stanno invocando un secondo aumento "jumbo" da 75 pb del costo dell'euro nella prossima riunione fissata per ottobre. 

Non ultimo il banchiere centrale estone Madis Müller, secondo il quale Francoforte deve procedere "con un altro rialzo dei tassi significativo", e dovrebbe iniziare "relativamente presto il dibatitto sulla riduzione del proprio bilancio".

Alla normalizzazione monetaria, si aggiungono le tensioni sui mercati energetici che pesano sui titoli di Stato per via degli effetti inflazionistici e delle ricadute sulle crescita economica. 

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In tutto questo, il Btp a 10 anni rende ora oltre il 4,64% sul mercato secondario con spread a 245 punti base. 

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