Borsa Milano arrotonda rialzo, salgono Enel, finanziari

Reuters

Pubblicato 23.09.2021 13:37

MILANO (Reuters) - Piazza Affari arrotonda il rialzo iniziale in un contesto positivo per tutte le borse europee, anche se tra i trader emerge qualche invito alla prudenza.

Il rimbalzo di Evergrande a Hong Kong ha intanto sopito i timori più immediati di un collasso del gigante immobiliare e di un contagio sul mercato cinese, ma la questione non è risolta e il nervosismo resta.

I dati Pmi sulla zona euro mostrano un rallentamento della crescita a settembre, mentre resta qualche preoccupazione sulle mosse delle banche centrali a sostegno dell'economia dopo che la Fed ha detto ieri di voler cominciare a ridurre l'acquisto mensile di bond a partire da novembre.

Wall Street si è mantenuta comunque in buon rialzo fino alla chiusura e oggi i futures preannunciano un avvio ancora positivo del mercato azionario.

Stamani la banca centrale norvegese ha aumentato il tasso di riferimento oggi, in linea con le aspettative, ed ha annunciato che seguiranno altri aumenti dei tassi.

In Italia, intanto, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha escluso aumenti delle tasse e promesso interventi per far fronte al caro-energia.

Intorno alle 12,30 l'indice FTSE Mib guadagna l'1,2%.

Tra i titoli in evidenza:

Accelera Enel (MI:ENEI) che sale del 2,75%. Il gruppo ha annunciato la nascita di una newco, Gridspertise, per vendere contatori e tecnologie sulle reti. Secondo il Sole, che ha anticipato la notizia, punta a superare gli 1,5 miliardi di fatturato al 2030 e ad arrivare almeno al 10% del mercato globale.

Bene il risparmio gestito con Azimut (MI:AZMT) in rialzo dell'1,6% e Banca Mediolanum (MI:BMED) +2,6%.

Tonico in generale il settore finanziario con le grandi banche Unicredit (MI:CRDI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) intorno a +1,5%.

Riduce i guadagni il settore energia mentre sale l'automotive, contagiato dal balzo di Faurecia, le cui forti stime sulla generazione di cassa hanno più che compensato il taglio dei target finanziari 2021 a causa della frenata nella produzione mondiale di veicoli.