Borsa Milano fiacca senza direzione, Pirelli perde terreno, bene banche, male utility

Reuters

Pubblicato 19.06.2023 12:39

MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue in leggera flessione in un mercato che non prende posizioni e preferisce consolidare i recenti guadagni.

Con i mercati Usa chiusi oggi per festività gli investitori si prendono una pausa di riflessione, con l'attenzione sempre rivolta alle banche centrali dopo le ultime mosse di Fed e Bce. Giovedì sono in calendario le riunioni della Banca d'Inghilterra e della Banca nazionale svizzera.

Al tono fiacco del mercato nel corso della mattinata ha contribuito la delusione per il mancato annuncio di nuove misure di stimolo da parte del Consiglio di Stato cinese dopo che l'aspettativa era cresciuta nei giorni scorsi sulle relative indiscrezioni, commentano nel daily gli strategist di Mps (BIT:BMPS).

Gli analisti di Goldman Sachs (NYSE:GS) hanno tagliato le previsioni di crescita economica della Cina abbassando le stime sul Pil per quest'anno dal 6% al 5,4%, e per il 2024 dal 4,6% al 4,5%.

Nel frattempo un sguardo verrà rivolto al fronte geopolitico con la visita del segretario di Stato americano Antony Blinken a Pechino.

Intorno alle 12,20 il Ftse Mib cede lo 0,25% con volumi poco vivaci, pari a 720 milioni di euro.

Nell'indice principale di Piazza Affari staccano il dividendo quattro titoli: Hera (BIT:HRA), Poste Italiane (BIT:PST), Snam (BIT:SRG), Terna (BIT:TRN).

Il Ftse Mib ha chiuso l'ultima settimana con un rialzo complessivo del 2,6% circa, miglior andamento degli ultimi due mesi.

Tra i titoli in evidenza:

In calo le utility, con Italgas (BIT:IG), Hera, A2A (BIT:A2) in discesa tra l'1 e l'1,5%.

Vendite nel lusso, in un settore debole in tutta Europa sui timori per la crescita dell'economia cinese: Moncler (BIT:MONC) cede attorno a un punto percentuale, Cucinelli (BIT:BCU) oltre il 2%.

Pirelli (BIT:PIRC) in leggero peggioramento a -1,3% dopo che il governo italiano ha stabilito una serie di limitazioni all'influenza del suo principale socio, la cinese Sinochem, nell'ambito dell'esercizio del Golden Power, tra cui il fatto che non potrà designare l'AD.