Borsa Milano in calo, torna pressione sulle banche, attesa per trimestrali tech Usa

Reuters

Pubblicato 25.04.2023 15:38

(Corregge refuso in terzultimo paragrafo)

MILANO (Reuters) - L'azionario italiano è in ribasso risentendo del clima di avversione al rischio diffuso in tutta Europa dettato dalle rinnovate tensioni sul settore bancario.

A riportare in primo piano il tema sullo stato di salute delle banche statunitensi di media dimensione è stata First Republic che ha detto che i suoi depositi nel primo trimestre sono crollati di 100 miliardi.

Negli scambi del premarket il titolo dell'istituto Usa è arrivato a perdere quasi il 21%, trascinando al ribasso anche altre banche regionali e, in generale, i futures sugli indici di Wall Street.

Ad appesantire ulteriormente il clima sul comparto del credito, le notizie arrivate stamani sul fronte europeo relative al dimezzamento degli utili di, i cui conti hanno risentito di maggiori accantonamenti per fronteggiare alcune vecchie controversie legali negli Usa sui mutui a rischio, mentre l'istituto guidato da Sergio Ermotti si prepara al difficile compito di assorbire l'ex rivale Credit Suisse.

Oltre al tema banche, a dominare la seduta è l'attesa per i risultati trimestrali di alcuni colossi tech Usa come Microsoft (NASDAQ:MSFT) e il proprietario di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL), previsti dopo la chiusura dei mercati Usa, oltre alle prossime mosse delle banche centrali, la prossima settimana.

Intorno alle 13,00 il FTSE Mib cede lo 0,96%. Scambi rarefatti (713 milioni di euro circa) a causa della scarsa presenza dei trader nelle sale operative per la festività del 25 aprile.

Tra i titoli in evidenza:

Il settore bancario cerca a fatica di risalire la china dopo le pesanti perdite della mattinata, ma resta sotto pressione segnando un calo, in media, del 2%. Tra le più penalizzate in una giornata di vendite diffuse su tutto il comparto, UNICREDIT (BIT:CRDI) e BANCO BPM (BIT:BAMI) perdono entrambe il 2,4%. INTESA SANPAOLO (BIT:ISP) l'1,9%.

La lettera sui finanziari coinvolge anche il risparmio gestito con FINECO, MEDIOLANUM (BIT:BMED) e AZIMUT (BIT:AZMT), in discesa tra l'1,5% e il 2%.

L'aumento dell'avversione al rischio non risparmia anche altri settori, tra cui l'automotive che vede IVECO in calo del 2,4% e PIRELLI (BIT:PIRC) dell'1,9%.