Borsa Milano in forte calo con banche, bene Leonardo, occhi su occupati Usa

Reuters

Pubblicato 10.03.2023 13:04

Aggiornato 10.03.2023 15:00

(elimina refuso in quotazione Ftse Mib)

MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude la mattina in forte calo, appesantita dal settore bancario, sotto pressione in tutta Europa dopo il crollo registrato ieri a Wall Street in seguito all'inattesa necessità di capitali della Silicon Valley Bank e al fallimento dell'istituto attivo nelle cripto-valute Silvergate.

Un trader ridimensiona l'allarme per i due episodi ed esclude un rischio sistemico, sottolineando che si tratta di banche piccole e che il trend macroeconomico di fondo negli Usa resta molto positivo. Si tratta, dice, di una reazione emotiva alimentata dalla speculazione che punta sulle prese di beneficio.

I futures sugli indici Usa sono in calo mentre cresce l'attesa per i dati mensili sul mercato del lavoro, in programma prima dell'apertura di Wall Street, considerati un elemento chiave per immaginare le prossime mosse sui tassi della Fed.

Intorno alle 12,30 l'indice FTSE Mib arretra dell'1,7%. Volumi intorno a 1,3 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Le banche restano sotto forte pressione, con l'indice di settore in calo del 3,6%, in linea con quello europeo. Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) perde il 2,9% dopo un calo iniziale vicino a -4%, Unicredit (BIT:CRDI) cede il 3,8% dopo aver superato -5% in avvio. Mps (BIT:BMPS) -3,6%, Bper (BIT:EMII) -5,2%.

Il tono debole contagia anche gli altri settori, con Stm (EPA:STM) -2%, Stellantis (BIT:STLAM) -2,8%, Prysmian (BIT:PRY) -2,8%.

In controtendenza Leonardo che dopo un avvio in discesa sale del 3% dopo la diffusione di conti e guidance, con ordini migliori delle attese.

Bene anche Buzzi (BIT:BZU) che oggi rimbalza (+1,3%) dopo il tonfo di ieri. Il gruppo ha respinto le recenti accuse contro la sua reputazione dopo la decisione della National Agency for the Prevention of Corruption (Napc) di mettere nella 'blacklist' la società per la sua attività in Russia.