Borsa Milano in lieve rialzo su attese vaccino, corrono banche e Leonardo

Reuters

Pubblicato 10.11.2020 16:51

MILANO, 10 novembre (Reuters) - Indici in lieve rialzo a Piazza Affari, in una seduta che appare ingessata, dopo lo strappo al rialzo ieri, mentre vanno meglio gli altri mercati europei. L'andamento odierno si inserisce comunque in un filone positivo partito la scorsa settimana quando ha iniziato a profilarsi la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali Usa, con l'indice Ftse Mib che da allora ha guadagnato circa il 15%.

A dare un'ulteriore spinta ai mercati le attese per l'arrivo di un vaccino dopo la notizia che quello sperimentale sviluppato da Pfizer (NYSE:PFE) ha dimostrato un'efficacia di oltre il 90% nel prevenire il Covid-19 e che la sperimentazione raggiungerà la fase finale entro la seconda settimana di dicembre.

I timori degli effetti dei vari lockdown in Europa stanno comunque contenendo l'entusiasmo emerso ieri.

Avvio contrastato a Wall Street con il Nasdaq negativo, dopo che ieri il Dow Jones e l'S&P 500 hanno toccato nuovi massimi storici nel corso della seduta. L'indice tecnologico è penalizzato anche oggi dai timori legati agli effetti sui giganti del web, attivi nelle vendite digitali e streaming, dal ritorno alla normalità dall'emergenza sanitaria quando ci sarà il vaccino.

Prosegue il recupero del prezzo del Brent intorno ai 43 dollari al barile sulle attese di una ripresa della domanda di carburante a emergenza conclusa.

Anche oggi denaro sulle banche, fra i peggiori performer dell'anno e con valutazioni piuttosto depresse: le big INTESA SANPAOLO (MI:ISP) e UNICREDIT (MI:CRDI) in rialzo rispettivamente del 4,7% e del 5,3%, che si aggiungono ai forti progressi registrati ieri. Cedente, invece, BPER (MI:EMII) (-1,3%), più tranquilla BANCO BPM (MI:BAMI) (+0,3%).

Riflettori ancora puntati su LEONARDO con un +7,9% che si aggiunge al +16,2% registrato ieri sulle indiscrezioni di una possibile quotazione di Drs, controllata Usa attiva nel settore della difesa. Una nota della società diffusa ieri in serata ha precisato che il gruppo "come di consueto valuta tutte le opzioni di creazione di valore per gli azionisti, tra cui la possibilità di procedere alla quotazione di Leonardo Drs". Secondo il daily di Equita, "se confermato il deal a questi valori sarebbe molto positivo senza considerare lo sconto che si applica sulla holding, considerato che da sola Drs rappresenta l'87% della capitalizzazione di mercato di Leonardo".

Per restare nel comparto industriale, FCA (MI:FCHA) +1,1%, mentre PIRELLI (MI:PIRC) cede lo 0,6%.

Le attese per un ritorno alla normalità quando i vaccini saranno disponibili premiano anche oggi ATLANTIA (MI:ATL) (+3,6%), proprietaria dell'88% di Autostrade per l'Italia. "Il titolo è ovviamente esposto al traffico autostradale ed è uno di quelli che potrebbe beneficiare dall'arrivo di un vaccino anche se gli effetti non saranno così immediati", osserva un broker.

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Torna a salire AUTOGRILL (+4,4%) la cui attività è legata al business aeroportuale e autostradale, pesantemente impattato dalla pandemia a causa delle restrizioni ai movimenti delle persone. Il titolo ieri ha guadagnato oltre il 34%.

Ben comprato il settore oil, con SAIPEM (MI:SPMI) che sale del 2,7% circa ed ENI (MI:ENI) del 4,3%. Oggi è ripartita anche MAIRE TECNIMONT in crescita di oltre il 9%.

Sul fronte dei ribassi, STM (PA:STM) cede il 4,8% dopo il balzo di ieri, appesantito dall'avvio negativo del Nasdaq.

Prosegue la lettera anche su DIASORIN (MI:DIAS) in flessione dell'1,6% dopo lo scivolone ieri sulla notizia dell'accelerazione del vaccino che potrebbe comportare la fine dell'emergenza sanitaria e, quindi, una minore domanda di test e tamponi.

Fra i minori non si ferma la corsa al rialzo di AS ROMA (MI:ASR) anche oggi in asta di volatilità dopo un balzo del 29,7% a 0,28 euro per azione. Il titolo ha iniziato a correre dopo la conclusione venerdì scorso dell'Opa con obiettivo di delisting da parte del magnate Usa Dan Friedkin al prezzo di 0,11 euro, che però non ha avuto adesioni perché il prezzo delle azioni è sempre stato più alto e ha quindi reso l'offerta poco attraente. "Conclusa con insuccesso l'Opa adesso il mercato va a guardare il campionato di serie A, quindi i risultati in campo e la classifica che vede la squadra capitolina al quarto posto", osserva un trader.