Borsa Milano in rally dopo vittoria Biden, bene banche, Stm, strappa As Roma

Reuters

Pubblicato 09.11.2020 10:11

MILANO, 9 novembre (Reuters) - Avvio in netto rialzo per le borse europee, Milano inclusa, sulla scia della vittoria di Joe Biden alle presidenziali Usa, che alimenta le speranze di migliori relazioni commerciali tra Washington e l'Europa.

Forti anche le borse asiatiche nella notte sulle attese di maggiori stimoli monetari e minori riforme di tipo regolatorio sotto la nuova presidenza Biden che stanno sostenendo l'appetito al rischio da parte degli investitori.

La vittoria del candidato democratico è già stata ampiamente prezzata dai mercati, che sin dalla scorsa settimana si sono mossi con la prospettiva di una presidenza Biden e di un Senato Usa controllato dai repubblicani.

In forte rialzo i futures sugli indici americani che indicano un avvio sostenuto a Wall Street, in particolare per il Nasdaq.

In netto rialzo anche il prezzo del petrolio, con il Brent che si riporta sopra i 40 dollari la barile, lasciandosi alle spalle i timori legati alla tiepida domanda della materia prima a seguito della crisi economica indotta dalla pandemia da coronavirus.

Forti le banche con le big Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Unicredit (MI:CRDI) in rialzo rispettivamente del 2,2% e del 2,3%. Bper (MI:EMII) cresce del 3,5%.

Le attese sul Nasdaq fanno balzare Stm (PA:STM) che sale del 4%.

Leonardo rimbalza dell'1,7% dopo il tonfo di venerdì, quando è scivolato ai minimi da fine 2013 dopo i risultati del terzo trimestre, migliori delle attese su ordini, ricavi e margini ma con free cash flow inferiore alle previsioni a causa dell'aumento del working capital. Per restare nel comparto industriale, balza del 2,4% Fca (MI:FCHA) e del 2,3% Cnh (MI:CNHI).

In recupero il settore oil con Saipem (MI:SPMI) in crescita del 4% circa ed Eni (MI:ENI) dell'1%.

Fra i minori in asta di volatilità il titolo di As Roma (MI:ASR) dopo un balzo del 10,93% a 0,16 euro, dopo che non è andata in porto l'Opa con obiettivo delisting da parte del magnate Usa Dan Friedkin al prezzo di 0,11 euro, più basso dei corsi espressi dalle azioni nelle sedute in cui era in corso l'offerta e quindi poco attraente.