Borsa Milano, indici in cauto ribasso su tensioni geopolitiche, giù oil, Juve, Tim

Reuters

Pubblicato 10.10.2022 10:24

MILANO (Reuters) - Prosegue anche oggi la lettera a Piazza Affari, anche se in misura meno forte rispetto a venerdì scorso quando il mercato aveva accolto negativamente il dato sugli occupati Usa che evidenzia una solida crescita dei posti lavoro a settembre, con un tasso di disoccupazione in calo al 3,5%.

In netto calo, venerdì, gli indici di Wall Street penalizzati dai dati sull'occupazione che danno maggiore spazio alla Fed per proseguire sulla politica di aggressiva stretta monetaria in corso. Oggi è stata la volta delle borse asiatiche, anche se sono orfane di Tokyo e di Seul chiuse per festività.

Ad aggiungere altra incertezza sui mercati anche le tensioni geopolitiche con gli investitori che guardano con preoccupazione alla reazione del Cremlino all'attacco del ponte che collega la Russia con la Crimea. Molte città ucraine sono state colpite questa mattina da forti esplosioni.

"Le borse sono tutto sommato deboli, poteva andare anche peggio dopo il crollo del ponte in Crimea. Al momento ci sono variazioni limitate. I volumi sono chiaramente bassi in attesa del Cpi Usa di giovedì", osserva un trader.

Intorno alle 9,50 il FTSE Mib arretra dello 0,30%.

Tra i titoli in evidenza:

Vendite anche oggi su Stm (EPA:STM) (-1,4%), penalizzata venerdì scorso insieme al comparto high tech europeo dai risultati di Amd e Samsung che non hanno centrato le attese. Oggi si aggiunge la notizia che il Governo americano ha imposto nuovi limiti alle esportazioni di semiconduttori in Cina. Secondo Equita, tuttavia, "le implicazioni per Stm sono limitate perché la produzione riguarda principalmente prodotti analogici".

Prosegue lo storno sul lusso con Moncler (BIT:MONC) in calo del 2,9%, Ferragamo (BIT:SFER) -1,6%, Brunello Cucinelli (BIT:BCU) -2,4%.

Oil service in calo sul ritracciamento del Brent, con Tenaris (BIT:TENR) a -1%, mentre Saipem (BIT:SPMI) arretra del 2,5%, Maire Tecnimont arretra del 3,3%.

Poco mossi i bancari. Banco Bpm (BIT:BAMI) e Bper (BIT:EMII) in frazionale calo. Le big Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e Unicredit (BIT:CRDI) si muovono rispettivamente piatta e in rialzo dello 0,3%.

Andamento volatile per Mps (BIT:BMPS), incerta fra denaro e lettera (-0,9%), con saliscendi continui anche oggi nella settimana decisiva per definire l'accordo di garanzia che consentirebbe all'aumento di capitale da 2,5 miliardi di decollare lunedì 17 ottobre. "Non si sa ancora come va a finire e questo spiega la volatilità e i bassi volumi", sottolinea un trader.

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In lettera Tim (BIT:TLIT) che perde il 3% circa.