Borsa Milano, lunedì nero, banche travolte da collasso Svb, in recupero utility

Reuters

Pubblicato 13.03.2023 16:25

MILANO (Reuters) - Seduta difficile sui mercati. Un lunedì nero che non si vedeva da tempo a Piazza Affari, zavorrata come il resto d'Europa da una nuova ondata di vendite sul settore bancario.

A pesare ancora, come venerdì, i timori per le conseguenze dell'inatteso crack della statunitense Silicon Valley Bank (Svb) anche se ieri le autorità americane sono intervenute per rassicurare gli investitori, garantendo l'accesso ai depositi a tutti i clienti dell'istituto e istituendo un nuovo strumento per consentire alle banche di accedere a fondi di emergenza.

La Commissione europea ha appena chiarito che Svb ha una presenza limitata nell'Unione europea, anche se sta monitorando la situazione.

Un trader sottolinea la borsa di Milano va peggio delle altre in Europa perché è molto sbilanciata sul settore delle banche. Inoltre, la Borsa da inizio anno mantiene pur sempre un rialzo che sfiora l'11% e, quindi, alla luce di queste notizie, molti investitori stanno preferendo portare a casa i profitti.

A Wall Street gli indici tengono anche se le banche si muovono in netto calo a causa dei timori di un contagio, mentre aumentano le attese per una pausa nella fase di aggressivo rialzo dei tassi da parte della Fed alla prossima riunione a marzo e questo sta sostenendo la borsa Usa.

Intorno alle 16,10 l'indice Ftse Mib perde il 3,8%, dopo essere sceso fino a oltre -4,7% stamani. Se dovesse continuare così in chiusura, si tratterebbe della peggiore seduta dal 10 giugno scorso. Volumi intorno a 2,8 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

A picco l'indice bancario che perde il 7,3%, ma meglio l'indice europeo. Ribassi tra il 6 e l'8% per le big Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e Unicredit (BIT:CRDI). Banco Bpm (BIT:BAMI) cede l'8,2%, Mps (BIT:BMPS) l'8,7% e Bper (BIT:EMII) perde il 9,1%. la peggiore è Pop Sondrio in calo di oltre il 10,6%. Un trader sottolinea che gli investitori temono una revisione della politica dei dividendi da parte del regolatore qualora la situazione di incertezza dovesse proseguire.

Male anche il risparmio gestito, con Finecobank (BIT:FBK) in flessione dell'8,2%, Banca Mediolanum (BIT:BMED) a -8,% e Azimut (BIT:AZMT) in ribasso del 4,6%.

Le vendite si estendono anche agli altri settori, con Cnh (BIT:CNHI) a -5%, Telecom (BIT:TLIT) -3,3%, Stellantis (BIT:STLAM) -4,1%.

Il netto calo dei prezzi del greggio pesa su Eni (BIT:ENI) (-2,9%), Saipem (BIT:SPMI), Tenaris (BIT:TENR) e Maire Tecnimont con flessioni superiori al 6%.

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Tiene Leonardo, piatta in scia dei conti e guidance. Dopo la conference call "confermiamo il nostro commento positivo a caldo in particolare su Fcf che risulta di buona qualità e in crescita (per anni il punto debole dell'equity story) e raccolta ordini migliore", commenta nel daily di oggi Equita, confermando 'buy'.

Ben raccolte le utility, che tirano il fiato dopo il calo dei rendimenti dei titoli di Stato, diventati diretti competitor con il rendimento dei dividendi delle società energetiche: la migliore Italgas (BIT:IG) in salita dell'1,9%, seguita da Snam (BIT:SRG) a +1,35%, bene anche Terna (BIT:TRN) a +0,95%.