Borsa Milano piatta con scambi festivi, riparte Mps, corrono anche Juve e Saipem

Reuters

Pubblicato 22.12.2022 13:50

MILANO (Reuters) - Piazza Affari non si schioda dalla parità, in linea con le altre borse europee a ridosso del ponte natalizio con l'interesse degli investitori che va progressivamente riducendosi in vista delle festività.

Dopo il rally di ieri, oggi i futures sugli indici di Wall Street indicano un andamento piatto. A tirare su il sentimento degli investitori il dato sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti sopra le attese, ai massimi da otto mesi con il mercato del lavoro che resta forte e le aspettative di inflazione scese al 6,7%, il livello più basso da settembre 2021.

"Gli scambi sono veramente molto contenuti ed è difficile trovare un interesse particolare sulle società in questi giorni", osserva un trader.

Intorno alle 12,50 il FTSE Mib è in calo frazionale dello 0,06% con scambi che superano di poco quota 400 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Il continuo rialzo del prezzo del petrolio sostiene il comparto oil: Saipem (BIT:SPMI) in netto rialzo e guadagna il 3,7%, tornando sui livelli di metà novembre dopo il rally ieri, Eni (BIT:ENI) a +0,7%. Bene anche Tenaris (BIT:TENR) a +1,9% e Maire Tecnimont che balza del 2% sulla scia degli annunci di nuovi contratti, ieri, dal valore di 1,3 miliardi di dollari e, oggi, per altri 280 milioni. "E' chiaramente una buona notizia", scrive Banca Akros nel daily di questa mattina.

Fra le banche, dopo un avvio in sordina e volatile, si è impennata Mps (BIT:BMPS) che balza del 6,4% a 2,10 euro, riuscendo a varcare la resistenza psicologica di 2 euro, il prezzo al quale sono state emesse le nuove azioni legate alla ricapitalizzazione, a circa due mesi dal termine dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi. Nel resto del comparto poco mosse le big Intesa (BIT:ISP) Sp e Unicredit (BIT:CRDI).

Contrastate le utility, bene Ascopiave (+0,8%) e Hera (BIT:HRA) (+0,8%), mentre al palo Iren (BIT:IREE) e A2A (BIT:A2) con ribassi intorno allo 0,5%. Indiscrezioni di stampa scrivono che la Ue ha dato il via libera alla norma voluta dal governo Draghi nel decreto Aiuti Ter per coprire con garanzia Sace il fabbisogno di liquidità delle utility esposte sulle margin call per i contratti di fornitura di energia. Secondo il broker Equita, "tutte le principali utility sono pronte a chiudere questi contratti, incluse A2A, Acea (BIT:ACE), Iren, Hera e altre (...). La notizia è positiva per il settore".