Borsa Milano prosegue incerta, bene Atlantia, giù Banco Bpm e Mps, corre Fiera Milano

Reuters

Pubblicato 19.10.2020 16:23

MILANO, 19 ottobre (Reuters) - Indici in fase laterale a Piazza Affari che non riescono a confermare il rialzo della prima parte della seduta anche con l'avvio sostenuto di Wall Street.

La situazione resta molto incerta a causa dei dati in forte crescita dei contagiati da coronavirus un po' in tutta Europa, Italia inclusa, con una ventata di ottimismo che viene dalle attese dell'arrivo di un vaccino entro la fine dell'anno. A questo si sommano le speranze che il Congresso Usa approvi nuove misure di sostegno all'economia prima delle elezioni presidenziali di inizio novembre.

Sul fronte delle materie prime, resta sotto pressione il greggio, stabile intorno ai 43 dollari al barile zavorrato dal calo della domanda a causa delle nuove restrizioni ai movimenti in Europa per la pandemia.

Sotto i riflettori Atlantia (MI:ATL) che cresce intorno al 2,4% mentre è attesa oggi in serata l'offerta di Cassa depositi e prestiti (Cdp) e di due grandi fondi internazionali per l'acquisto della partecipazione dell'88% in Autostrade per l'Italia, secondo tre fonti a conoscenza della vicenda. "L'accordo con Cdp eliminerebbe il rischio politico, risolverebbe il problema del debito nella holding (5 miliardi) e assicurerebbe flessibilità finanziaria ad Atlantia per asset rotation o per supportare Abertis", rileva il broker Equita in una nota.

Banche in ribasso: se le big Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Unicredit (MI:CRDI) cedono fra +0,10% e -0,4%, è in netto calo, invece, Banco Bpm (MI:BAMI) (-3,6%), causa realizzi, al centro delle speculazioni per una possibile operazione con Credit Agricole (PA:CAGR). Oggi un quotidiano scrive che i due istituti potrebbero convolare a nozze già in primavera. "Mi sarei aspettato un balzo, invece, il titolo arretra", sottolinea un trader. Giù anche Mps (MI:BMPS) in flessione del 3,9%.

Scivola anche Bper (MI:EMII) (-3,4%) nell'ultimo giorno di negoziazione dei diritti dell'aumento di capitale.

Si gira in negativo anche Tim (MI:TLIT) in flessione dello 0,5% dopo gran parte della seduta in buon rialzo. Cedente anche Enel (MI:ENEI): un quotidiano ha scritto nel weekend che il gruppo elettrico potrebbe vendere il 50% di Open Fiber entro l'anno dopo che Macquarie ha migliorato la sua offerta con una valutazione dell'enterprise value, debito incluso, dell'asset intorno ai 7,5 miliardi rispetto ai 7 miliardi della proposta di settembre. "Questa indiscrezione sosterrà il titolo Tim che era sceso dai livelli raggiunti alla fine di agosto anche per la mancanza di notizie e sulle incertezze che ancora persistono sull'operazione rete unica", scrive Equita nel daily.

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