Borsa Milano prosegue negativa, realizzi su oil, utilities, strappa Atlantia

Reuters

Pubblicato 03.04.2020 13:47

Aggiornato 04.04.2020 05:29

MILANO, 3 aprile (Reuters) - La Borsa di Milano si muove in deciso calo in una seduta di generale storno dove la volatilità si è ridotta rispetto alle ultime giornate.

Balza anche oggi il prezzo del Brent sulle attese del vertice straordinario Opec+ di lunedì prossimo per affrontare il tema dei tagli alla produzione in questa fase di forte calo della domanda.

Restano immutate le preoccupazioni degli investitori per l'impatto dell'epidemia del coronavirus sulle economie, in un contesto in cui continua a crescere il numero dei contagi nel mondo.

"E' un mercato che dà la possibilità di fare del trading e, oggi, si prende profitto un po' su petroliferi, utilities e assicurativi", osserva un trader.

Atlantia (MI:ATL) star del listino, segna un balzo intorno al 10% dopo una sospensione per eccesso di rialzo. Nelle ultime quattro sedute di Borsa il titolo ha registrato una crescita intorno al 30%. A premiare le azioni le attese che la famiglia Benetton, che controlla Autostrade tramite Atlantia, possa scendere sotto la soglia di maggioranza in Aspi, vendendo a F2i e Cdp. La novità odierna è la valutazione di Aspi che, secondo quanto riporta un quotidiano, si aggira intorno ai 12 miliardi per il 100% della società dei caselli sula base delle primissime valutazioni delle banche d'affari. "Su questa valutazione il mercato comincia a fare dei ragionamenti", osserva un trader. Anche se il broker Fidentiis ritiene che questa valitazione "non è più realistica nel contesto attuale perché il costo del negoziato con il governo per confermare la concessione potrebbe essere intorno ai 4 miliardi e la crisi causata dall'epidemia del coronavirus sta avendo un impato negativo sul valore degli asset. Riteniamo che una valutazione più realistica potrebbe essere intorno a 8 milardi oggi".

Venduti i petroliferi, protagonisti del listino ieri, nonostante il Brent stia salendo anche stamani (+11%) in vista del vertice e dei tagli. Eni (MI:ENI) cede il 2,9%, mentre Saipem (MI:SPMI) è positiva e sale dell'1,6%. Stabile Tenaris (MI:TENR) con un calo del 2,4%.

Vendute le Banche, mentre lo spread del rendimento fra i titoli decennali italiani e tedeschi è invariato a quota 193. Fra le big, Intesa Sanpaolo (MI:ISP) cede l'1,9%, Unicredit (MI:CRDI) il 2,4%. Poco mossa Banco BPM (MI:PMII).

Vendite come accennato sulle utilities, titoli preferiti dai gestori da mettere nei portafogli in questi tempi di forte volatilità, e quindi oggi realizzate: Enel (MI:ENEI) cede 0,8%, vanno peggio le società legate alle attività regolate, come Snam (MI:SRG) in calo del 3,1% e Terna (MI:TRN) (-0,5%).

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Fra gli assicurativi anche loro venduti, Unipol (MI:UNPI) è la peggiore con un ribasso del 3%, mentre UnipolSai (MI:US) è in lieve calo dopo che il gruppo bolognese ha deciso di sospendere il pagamento del dividendo sull'esercizio 2019 mentre la controllata assicurativa ha confermato la distribuzione della cedola di 0,16 euro per azione tenuto conto anche "dell'elevata solidità patrimoniale della compagnia". Giù anche Generali (MI:GASI) con una flessione dell'1,1%.

Debole l'automotive con Fca (MI:FCHA) in flessione dello 0,9%. Male Piaggio (-4,9%), Brembo (MI:BRBI) (-4,9%) e Ferrari (MI:RACE) (-4,7%) dopo lo stop al piano di buyback.